Nola – Piazza d’Armi, 90 giorni per il futuro: dagli abbattimenti al nuovo parco urbano
Dall’ordinanza di abbattimento, al parco urbano. Un futuro già scritto per l’area di Piazza d’Armi, sicuramente diverso da quel degrado diffuso che ad oggi caratterizza l’area. Un pensiero, un progetto, un’idea, fino ad ora soltanto potenza, ma che ora prova a diventare atto.
Tutto parte dal finanziamento, dal valore di 5 milioni di euro, di cui è beneficiario l’Ente di Piazza Duomo. Un progetto che riguarda la riqualificazione di un’area di circa 50mila metri quadrati, da rivitalizzare tramite la creazione di spazi verdi, percorsi pedonali, piste ciclabili e aree giochi.
Condizione essenziale per procedere allo start dei lavori, però, è la pretesa avanzata dal Demanio che ha chiesto lo sgombero dell’area dall’installazione dei chioschi lungo il suo perimetro e al suo interno, con l’eccezione delle due edicole di via on. Napolitano, che non ricadrebbero nelle pertinenze demaniali. 90 giorni per procedere al ripristino dello stato dei luoghi, altrimenti il Comune procederà forzatamente all’abbattimento delle strutture.
Uno scenario che si vuol evitare. Secondo i ben informati, i proprietari di alcune strutture di Piazza d’Armi già avrebbero interrogato diversi studi legali per ponderare le azioni da intraprendere per evitare l’abbattimento. Ipotesi complicata, dato che la giurisprudenza, proprio con sentenza del TAR Campania, ha statuito da diversi anni che la costruzione su suolo demaniale è sempre da ritenersi abusiva. Un paradosso per alcuni dei titolari, che possiederebbero addirittura autorizzazioni a costruire e relativi condoni, che, qualora fossero confermate queste regole del gioco, sarebbero da ritenersi abusive ex ante.
Una discussione nel merito a cui però l’amministrazione guidata da Carlo Buonauro non vorrebbe arrivare. Nelle intenzioni del giudice bruniano sarebbe emersa la più ampia disponibilità a trovare una soluzione che cerchi di venire incontro ai proprietari, da capire ora quale sia la più idonea.
Una soluzione che potrebbe prospettarsi prevederebbe l’assegnazione, tramite una procedura ad evidenza pubblica, degli chalet e chioschi previsti dal progetto, a favore dei titolari.
Certo è che il tempo stringe, e nelle prossime settimane sembrerebbe idoneo aprire un tavolo di discussione sulla questione, senza che ci sia il bisogno di ergersi sulle barricate, come in occasione di ogni elemento di novità in città.
Non sindacabile, senza dubbio, l’esigenza di procedere il prima possibile alla riqualificazione di Piazza d’Armi. Da sempre tarlo di ogni amministrazione di città, nel tempo rivelatesi incapaci, vuoi per motivi di mera natura economica, o molto spesso di opportunità, ora le chances fornite dai fondi sovracomunali, PNRR in testa, e le aperture alla cessione a titolo gratuito da parte del Demanio, forniscono il migliore degli assist per affrontare con decisione la questione riqualificazione. Rimandare ancora, o peggio, perdere quest’occasione sarebbe da considerarsi peccato mortale.