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Nola – Il sindaco Minieri aggredito nel rione Gescal

Lo "scontro" sui social tracima nel reale, città sotto shock

Sono le 2.00 quando Gaetano Minieri lascia con amici e consiglieri comunali la stazione dei Carabinieri di Cimitile. E nonostante ormai siano passate più di tre ore, il primo cittadino commenta ancora con stupore l’aggressione subìta durante la protesta divampata ieri all’interno del rione Gescal a Nola.

Una serata complicata, finita nel peggiore dei modi possibili, le cui radici affondano nella polemica scatenata, come da malcostume ormai consolidato, dai botta e risposta “social” degli ultimi giorni che avevano come centro di discussione lo stato di salute del rione popolare.

Ad accendere la miccia il fraintendimento nato su opere e lavori che stanno interessando la Gescal negli ultimi giorni. Un’azione che, secondo il giudizio di alcuni cittadini, sarebbe da declinare rispetto interventi più urgenti di cui necessiterebbe il rione, come la messa in sicurezza e ristrutturazione di alcune palazzine, tra l’altro occupate abusivamente. Un compito questo, come noto, spettante all’Istituto Autonomo delle Case Popolari.

Equivoco cavalcato da video e messaggi sui social, che dalla protesta virtuale ha generato quella materiale di alcuni residenti, attraverso il lancio di rifiuti all’interno della zona cantiere dove il Comune sta effettuando opere di ripiantumazione di alberi ed arbusti, realizzate con fondi vincolati della Città Metropolitana.

Da qui l’arrivo delle prime segnalazioni, recepite dall’amministrazione comunale, che ha subito richiesto l’intervento delle Forze dell’Ordine, accorse immediatamente sul posto. Chiamate che poi, inevitabilmente, sono arrivate anche al cellulare del sindaco Minieri, che verso le 22.30 sceglie di recarsi direttamente sul posto, in compagnia della moglie Mariacarmela.

Uno slancio, quello della fascia tricolore, che aveva come obiettivo il rasserenare gli animi. Intento nobile evidentemente non compreso dai manifestanti, che ha finito con il far declinare velocemente gli eventi. L’arrivo del sindaco, infatti, ha acceso gli animi di diversi cittadini del rione, “accogliendo” sindaco e consorte a suon d’insulti. Poi, una volta sceso dalla macchina, Minieri avrebbe provato a calmarli, spiegando loro quanto detto finora.

Ma mentre la situazione sembrava esser stata risolta e la protesta andava scemando, con il sindaco ormai risalito in auto, Minieri è stato intercettato da un cittadino che, dopo un breve confronto verbale, ha finito con l’aggredire la fascia tricolore, raggiunto dalle percosse all’interno dell’abitacolo della sua macchina.

Le Forze dell’Ordine, ancora lì sul posto, hanno subito bloccato ed identificato l’uomo, mentre il sindaco è stato invitato a raggiungere la stazione dei Carabinieri di Cimitile per spiegare ragioni ed accadimenti avvenuti, presentando regolare denuncia contro l’aggressore. Primo cittadino che ha inoltrato una seconda denuncia per istigazione a delinquere contro l’uomo autore dei post che hanno scatenato la querelle via social.

Nola città questa mattina si è svegliata sotto shock, animi turbati dopo aver appreso dell’accaduto e realizzato quanto successo al suo sindaco. Un atto di violenza che, nonostante le annose problematicità che coinvolgono il rione Gescal, mai era capitato ad alcun rappresentante delle istituzioni.

Storie tese che però non devono etichettare un intero quartiere, dove sono ben note le condizioni di disagio sociale ed economico, acuite dalla triste situazione pandemica. L’azione isolata del singolo, come anche sottolineato dal primo cittadino, non deve “condannare” chi con educazione e rispetto ha con dignità denunciato le difficoltà vissute dall’intero rione.

Già diversi i messaggi di solidarietà fatti pervenire al sindaco non solo dai colleghi tricolore e dai rappresentanti delle istituzioni del territorio, ma da tanti cittadini che hanno spronato e sostenuto Minieri nell’andare avanti e proseguire nella sua azione amministrativa.

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