Nola – Maggioranza in crisi, restano le diversità di vedute
Un cubo di Rubik, che gira e gira non si riesce a trovare la soluzione. Questo l’ultimo aggiornamento restituito dalla crisi che ha investito la maggioranza del consiglio comunale di Nola, guidata dal primo cittadino Gaetano Minieri.
Un nuovo incontro tra le forze politiche che non ha restituito dividendi, e che vede crescere dubbi ed incertezze sull’agibilità della maggioranza stessa. Nel confronto avuto giovedì sera, infatti, i rappresentanti di Nola in Movimento e Nola Democratica non avrebbero indietreggiato di un centimetro rispetto le richieste avanzate già nei giorni scorsi.
Resta infatti centrale la richiesta di discontinuità avanzata dai dem, rispetto obiettivi e metodologie applicate in questi quasi primi due anni di amministrazione Minieri, che finora avrebbe prodotto poco e nulla. Dito puntato soprattutto verso l’ufficio tecnico, reo di non aver operato in direzione dei risultati prefissi, venendo tacciato di inoperosità dalla pattuglia dem.
La vicenda, insomma, continuerebbe a ruotare attorno il dirigente di settore, Felice Spampanato. E dopo aver presentato nello scorso incontro le sue dimissioni (non protocollate) al sindaco, ora l’architetto avrebbe risposto al documento dei dem. A bloccare il lavoro dell’ufficio tecnico, secondo Spampanato, sarebbe stato lo stato delle finanze del Comune di Nola, casse che attendevano, per lo sblocco delle opere, l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato.
Uno scaricabarile produttivo del nulla, con le parti che fanno volare stracci senza che si profili all’orizzonte una vera e propria soluzione al rebus-crisi.
Per la maggioranza, a questo punto, diventa fondamentale la discussione in consiglio. Lunedì il presidente dell’assise Salvatore Notaro ha convocato la conferenza dei capigruppo per fissare la data della prossima riunione, oltre che decidere l’ordine del giorno.
E l’elenco dei punti potrà essere un indizio importante sulla volontà della maggioranza di andare oltre l’impasse. Se da un lato appare sicuro l’inserimento della votazione sul bilancio stabilmente riequilibrato, l’eventuale discussione sul permesso a costruire da rilasciare per la costruzione della nuova sede dell’Università Parthenope, sarebbe visto da Nola Democratica e Nola in Movimento come un ramoscello d’ulivo atto a simboleggiare un voler comune di discutere sui punti critici denunciati dai dem.
Ma finora non si registrerebbero aperture in tal senso. Ed il rischio, concreto, per il sindaco Minieri è veder crollare in consiglio la sua maggioranza. I consiglieri dem infatti si direbbero pronti al voto contro qualora non si possa ritornare a vedute condivise in coalizione.
Il clima, già teso, viene ulteriormente aggravato dalle affissioni comparse in città questa mattina a firma dell’opposizione comunale. In una lettera alla città, la minoranza ha chiesto nuovamente al sindaco le sue dimissioni, vista la situazione di conflittualità perenne all’interno della sua coalizione, che ha sancito a loro dire soltanto rimpasti di giunta e confusione amministrativa.
Un vicolo cieco. Arrivati a tal punto, si aspetta soltanto l’apertura, da parte di sindaco e restanti consiglieri, nel voler ricominciare, per l’ennesima volta, da zero.
Un reset che sarebbe indigesto per tutti i protagonisti della crisi, che per la terza volta in quasi due anni si troverebbero a fare i conti con un nuovo azzeramento di giunta, o una nuova distribuzione di incarichi e deleghe.
E torna a fare capolino l’idea, allo stato attuale ancora remota, di consegnare anzitempo la città alle urne, sancendo la fine dell’amministrazione Minieri.