Nola – Università, le associazioni si interrogano sulle scelte della “Parthenope”
Un altro invito, un’altra lettera aperta per sollecitare l’amministrazione comunale di Nola ed il sindaco, Gaetano Minieri, a riflettere sulle scelte relative alla localizzazione dell’università “Parthenope”.
È questo il senso generale del documento recapitato al primo cittadino da parte di 12 associazioni e 6 privati cittadini, che pone al centro del dibattito sul ritorno dell’università, la collocazione della nuova struttura dell’ateneo, che sarà realizzata lungo via Stella. Zona che per i sottoscrittori sarebbe inidonea per vincoli, urbanistici e non.
Nella lettera viene sottolineata l’appartenenza del lotto alla cosiddetta zona H, qualifica tecnico-urbanistica che identifica zone destinate ad attrezzature pubbliche come scuole e verde pubblico, ma di interesse comunale, che dunque cozzerebbe con la natura sovracomunale di una struttura come l’università.
Per i sottoscrittori, che vorrebbero avvicinare il plesso verso il centro storico, la migliore scelta ricadrebbe sulla caserma “Principe Amedeo”, con la sua conseguente riqualificazione. Una scelta che appare naturale, idonea per la sua collocazione strategica e conforme su carta agli standard urbanistici previsti dal Piano Regolatore cittadino, essendo la Caserma ricadente nella zona G, aree di interesse pubblico, grazie ad una variante approvata nel 2016 durante il Biancardi-bis.
Un’ipotesi però non percorribile, come già dichiarato dal Rettore della “Parthenope”, Alberto Carotenuto, dato che la struttura necessiterebbe di lavori complessi, al limite dell’impraticabilità, per risultare idonea agli standard universitari odierni.
E se la struttura dell’ex ‘48 sarebbe inadatta strutturalmente pur avendo una destinazione d’uso idonea per ospitare l’università, i sottoscrittori non comprenderebbero come possa essere praticabile l’area di via Stella, palesemente priva allo stato attuale delle condizioni urbanistiche minime per consentire l’insediamento di una tale opera.
Un quadro che inizia a farsi intricato, una situazione che deve tener ben presente la vivibilità di un territorio e lo sviluppo di una città. Da evitare situazioni di conflitto che penalizzerebbero Nola, ansiosa di ritrovare con grandi opere la sua centralità perduta, anche grazie ad investimenti come quelli della “Parthenope”, cospicui per il valore strategico, e date le cifre, pari a 10 milioni di euro circa, anche per quello economico.