Nola: interdittiva antimafia per la ditta, si fermano i lavori in Piazza d’Armi
Stop ai lavori di Piazza d’Armi. E’ la prima notizia dell’anno che “gela” la città di Nola tanto quanto l’aria fredda di questi giorni. Sulla ditta affidataria dei lavori si sarebbe abbattuta, ed il condizionale è d’obbligo, la scure dell’interdittiva antimafia, che di fatto ha comportato il blocco dei lavori di riqualificazione dell’area.
I se sono dovuti, perchè al momento mancherebbe la conferma “ufficiale” tradotta in atti, cioè la risoluzione del contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori. Secondo le notizie che corrono tra i corridoi di Palazzo di Città, un ritardo da attribuire al periodo festivo, con gli uffici del settore tecnico che nelle prossime ore dovrebbero procedere in tal senso.
Ma nel pratico, poco cambia. Le prime notizie erano cominciate a circolare tra Natale e Capodanno, quando operai e ruspe si erano fermati poco prima del break per le ferie, facendo insospettire i più attenti. Poi le conferme, sempre ufficiose, avute da ex amministratori e dirigenti, facendo scattare i comprensibili campanelli d’allarme agli uffici di Palazzo di Città, che avrebbe ricevuto comunicazione prima delle festività, a ridosso del pagamento del primo stato di avanzamento lavori.
Ora il provvedimento di interdittiva, come è facile supporre, sarà certamente impugnato al Tar con buona dose di verosimiglianza dalla ditta appaltatrice, spostando il piano della sua partita sul profilo giurisdizionale.
L’interruzione dei lavori lascia però alla città problemi e considerazioni necessarie. Piazza d’Armi, con buona pace, resterà cantiere fermo per tanto tempo. Tra ricorsi, eventuali subentri di altri partecipanti alle procedure di gara e passaggi burocratici, il cronoprogramma dei lavori slitterà, e non di poco, con tutte le conseguenze su parcheggi, traffico e collegamenti viari per una città messa in ginocchio dalla chiusura dell’intera zona dal punto di vista dell’ordine urbano. E al danno si aggiunge la beffa, se si pensa a tutta la querelle mercato, che ha privato Nola non solo di un centro economico-sociale di non poco conto, ma il cui trasloco a Vulcano Buono comunque impatterà in maniera rilevante sulle casse del Comune, e quindi a tutto svantaggio dei cittadini.
Uno smacco anche per l’ex sindaco, Carlo Buonauro, che proprio su Piazza d’Armi, più volte, aveva sbandierato il cambio di paradigma improntato alla cultura della legalità e all’efficienza amministrativa con le vecchie esperienze a guida della città, per invece scivolare sulle stesse criticità dei suoi predecessori, con l’interdittiva che diviene pietra tombale sulla retorica dell’ex primo cittadino.
Un’eredità che sarà pesante da gestire, adesso per gli uffici comunali, con le procedure per il continuo dei lavori per 2° e 3° lotto ferme al palo, ma anche per la prossima amministrazione comunale, che sarà chiamata a gestire quello che è destinato a diventare un vero e proprio caso.