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Nola: il vescovo Marino “la città torni ad essere crocevia della spiritualità”

Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha condiviso il suo sogno di vedere Nola tornare ad essere un crocevia dello spirito.  Nel messaggio per la Solennità di San Paolino, patrono della diocesi di Nola, il vescovo dietro al suo modo pacato e dolce accoglie i tanti fedeli, con parole che invocano la riflessione. Sottolinea l’importanza di questa città come punto di incontro tra cultura, religiosità, arte, politica e impegno per la pace ricordando mons. Andrea Ruggiero, che ha coniato l’espressione “crocevia spirituale” per descrivere il ruolo di Nola nel passato. 

L’idea di un “tornare ad essere” presuppone che ci sia stato un periodo in cui Nola ha avuto una particolare importanza come crocevia dello spirito e che questa importanza sia diminuita o persa nel corso del tempo. Dal pulpito quindi arriva quasi un monito da parte del vescovo, rivolto non solo ai semplici cittadini ma all’intera comunità intesa nelle sue parti istituzionali. un invito a riflettere sulle responsabilità delle stesse nel promuovere valori spirituali e morali nella società, e a prendere misure concrete. Un vero e proprio richiamo richiamo affinché le istituzioni si impegnino a sostenere la comunità nella ricerca di significato e nella crescita spirituale.

Nola, dice il vescovo, è stata anche un importante snodo tra Occidente ed Oriente grazie al suo legame geografico con il Mar Mediterraneo. Il vescovo Marino ci tiene poi a sottolineare l’immensa figura del santo, ricercato per i suoi saggi consigli e la sua capacità di risolvere casi complessi. Aveva amicizia con Agostino, legami sacramentali con Ambrogio e affinità esegetiche con Girolamo. Durante il suo episcopato, Nola era un luogo in cui si poteva imparare l’arte della fede e le doti di amministratore pubblico che avevano segnato l’esperienza politica di Paolino.

Il vescovo Marino ha affermato che non si può pensare a Nola senza il riferimento primario e costante a Paolino. Egli ha descritto Nola come una “campana”, simbolo del legame profondo e dell’amore del vescovo Marino per la città. Questa campana richiama il suono della prima campanella della storia che Paolino ha voluto innalzare sul campanile delle Basiliche.

Infine, il vescovo Marino ha invitato la comunità cristiana e la società civile a lavorare insieme per rendere Nola ancora più bella e vivibile. Ha sottolineato l’importanza dell’ospitalità, della religiosità autentica, dell’arte e della solidarietà. Il vescovo Marino ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la fontana di grazia che Nola rappresenta per la diocesi, la Campania, l’Italia e l’Europa. Ha invitato a promuovere l’amicizia e l’ospitalità verso i migranti e a coltivare la solidarietà verso i poveri.

Inviti, troppi, che hanno il sapore di tante mancanze. 

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