Nola, il convegno “La Chiesa del Carmine nella storia e nel culto”: ricerca e ricordo di Saverio Carillo
Un’occasione per restituire valore storico, artistico e spirituale a uno dei luoghi più significativi della città di Nola, e insieme un momento intenso di memoria collettiva dedicato a Saverio Carillo, architetto e docente. Per questo presso il salone parrocchiale della chiesa Maria Santissima del Carmine, si è tenuta una tavola rotonda promossa dall’associazione “S.A.V.E. Saverio Carillo”, che intreccia la valorizzazione culturale dell’edificio sacro al culto della Vergine del Carmelo. L’iniziativa nasce da un lavoro di ricerca e rilettura storica che, come spiega la presidente dell’associazione Maria Carolina Campone, ha permesso di retrodatare la costruzione della chiesa e di ricollocarla in un contesto più ampio: quello delle trasformazioni religiose e politiche della seconda metà del Cinquecento, restituendo all’Ordine carmelitano di Nola il ruolo che merita nel panorama europeo dell’epoca.
A caratterizzare l’incontro gli interventi di tre docenti dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” – Alessandra Avella, Pasquale Argenziano e Nicola Pisacane – che hanno portato un prezioso contributo sul tema della vestizione della statua della Madonna del Carmine. Spazio poi alla lettura dei documenti storici legati alla chiesa, con Antonia Solpietro, direttrice dell’Ufficio beni culturali della diocesi di Nola, e la stessa Campone. La tavola rotonda è stata anche un’occasione per rievocare la figura di Saverio Carillo, che alla chiesa del Carmine aveva dedicato studi, progetti e passione che sono stati descritti anche da Dario Luciano, collaboratore e memoria storica del professore, ed Eduardo Verrillo, che illustrerà il suo impegno artistico per il complesso parrocchiale.
A completare l’evento, la presentazione della mostra didattica “La chiesa del Carmine di Nola: dal passato al futuro”, che affianca a una ricca esposizione di documenti d’archivio una sezione progettuale con rilievi, planimetrie e un modello tridimensionale della statua mariana, frutto del lavoro condotto da Carillo e dai suoi studenti. Una mostra che sarà anche virtuale, grazie all’uso di tecniche di fotogrammetria per la digitalizzazione dei manufatti.