Politica

Nola – Fondazione Festa dei Gigli: in consiglio la censura del CdA

Fondazione Festa dei Gigli. L’organismo nato per dare nuove regola ad una festa che guarda avanti e al proprio rilancio. Fortemente voluta dal sindaco Biancardi, che bene ha fatto a “sponsorizzare” la nascita del nuovo soggetto capace di essere indipendente dalle ingerenze della politica. Una decisione nobile nelle idee, ma che nei fatti sembra essere stata risucchiata dal vortice degli interesse elettorali di una politica nolana, proiettata verso le nuove elezioni di primavera.

La Fondazione è stata dotata di uno statuto votato in consiglio comunale, organo istituzionale di governo cittadino, le cui deliberazioni rappresentano le scelte di governo per la città, anche se a volte non condivise. Sullo statuto il voto fu unanime. Regole che il Cda della Fondazione ha disatteso violando l’articolo 25, quello inerente le commissioni. In maniera del tutto impropria il consiglio di amministrazione decise di aumentare il numero delle commissioni da 4 a 7, e quello dei membri da 9 a 49. L’azione fu giustificata come un’apertura alla città, ma senza passare per una variazione in consiglio comunale, organo sovrano.

Da qui la richiesta di 12 consiglieri di convocare un consiglio monotematico sul tema; consiglio fissato per lunedì 7 in prima convocazione, e per martedì 8 in seconda. Intanto il sindaco Biancardi non preoccupato per l’incombente assise, ha preannunciato, per giovedì 3, la stipula del contratto con il direttore artistico Roberto De Simone. Un impegno di spesa per una Fondazione senza ancora una dotazione economica. Infatti il comune dovrebbe garantire l’operatività con un primo versamento di 300mila euro. Cosa non ancora avvenuta viste le difficoltà esistenti per la redazione del bilancio. Dunque un impegno di spesa senza copertura, un pagherò che in caso di inottemperanza, potrebbe inevitabilmente aprire un futuro contenzioso. Uno dei tanti.

Ma sindaco e assessore hanno predisposto la firma lontano da Nola, preferendo alla città dei Gigli, il capoluogo partenopeo, per uno schiaffo alla vantata nolanità, e preparandosi ad un braccio di ferro in consiglio con il gruppo di consiglieri “ribelli”. Biancardi si sente forte nei numeri, ma potranno mai i consiglieri comunali, votare contro una violazione palese dello statuto votato dal consiglio, solo per dimostrare fedeltà assoluta al proprio sindaco? Potranno mai smentire se stessi? Il voto dell’assise servirà a capire se la Fondazione è un organismo indipendente così come il suo Cda, o necessiterà della protezione della politica per andare avanti.

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