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Nola – Festa dei Gigli 2013: tempo di bilanci ma anche di riflessioni

Festa dei Gigli, tempo di bilancio, di analisi dei costi e delle affluenze, ma soprattutto del perfetto funzionamento di un impianto organizzativo e di prevenzione che ha gestito in sicurezza, l’enorme flusso di persone che sono giunte in città per vedere ballare i gigli.

Merito dell’amministrazione, delle forze dell’ordine, dei vigili urbani e dei tanti volontari che, con il loro impegno, hanno contribuito a garantire una festa sicura ai tanti appassionati. Questo l’aspetto principale di un successo organizzativo frutto del professionale lavoro del Coc, poi numeri, conti, cifre lasciano il tempo che trovano.

La sinergia con associazioni e sponsor privati ha garantito qualche serata canora, ma nel complesso l’ente-comune ha speso 71mila euro per garantire quanto necessario per la classica organizzazione della festa. Il dirigente Maggio ha parlato di spendig review, di ottimizzazione delle risorse, ma si è operato nella normalità in rapporto a quanto speso lo scorso anno, con la gestione dell’assessore Maria Grazia De Lucia che chiuse i conti a 80mila euro.

Normale amministrazione dunque di un evento che non può essere enfatizzato con dichiarazioni “pre-elettorali” come nel caso dell’assessore Trinchese, che ha evidenziato una sinergia con le associazioni che è sempre esistita, e che quanto fatto non può essere considerata una prova di coraggio.  Una conferenza di bilancio della festa tutta racchiusa in tre dichiarazioni, uno scarno comunicato che non ha fornito dati a supporto.

La presenza di persone in città, il boom di turisti come dichiarato dal sindaco Biancardi,  non è stato avvalorato dai numeri che le strutture alberghiere potevano fornire e che forse non sono stati richiesti perché ritenuti superflui. Una festa di popolo richiama il popolo, la tradizione nolana parla da sola e vuole essere promozionata al meglio.

Un ruolo che Videonola e Gigli Tv fanno da tempo e lo fanno bene, veicolando le immagini della festa nella case dei cittadini campani, con un canale dedicato e programmi a tema, che promuovono la manifestazione nel modo in cui va promossa, andando spesso oltre il proprio ruolo, coprendo le mancanze comunicative istituzionali.

Ora toccherà alla Fondazione riorganizzare la Festa, assente nella conferenza di bilancio. Valorizzare e promozionare la kermesse saranno gli obiettivi principali da raggiungere, in virtù di un riconoscimento Unesco che imporrà una tutela della tradizione popolare, lontano dagli inquinamenti della politica e mirata ad una attenzione della spesa che non sia solo risparmio ma capacità di utilizzo delle risorse disponibili.

Traguardi da raggiungere nella speranza che la Fondazione, possa conseguirli, attraverso scelte liberamente valutate e non suggerite.

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