Nola: delivery della droga, dieci arresti ramificazioni anche in Sicilia
Gli spacciatori dell’area nolana copiando la prassi criminale già sperimentata altrove battevano i canali di messaggistica istantanea per dare vita al sistema di spaccio. Consci anche del fatto che la prassi era comunque nota alle forze dell’ordine e che prima o poi sarebbero finiti in manette.
Dieci arresti con base nei territori di Nola, San Gennaro e Ottaviano e ramificazioni in altre città come Avellino e Palermo.
Delivery non del cibo ma della droga con ordini tramite WhatsApp, i rider che si muovevano a bordo di biciclette elettriche e scooter per effettuare le consegne. Un listino, un menù e una serie di clienti, i più fidelizzati, avevano anche un’attenzione particolare ricevendo nel giorno del loro compleanno un “cadeau”: una dose di crack.
I pusher, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, erano soliti inviare video ai clienti per mostrare la droga disponibile, incentivando così gli acquisti. In alcuni casi, i clienti potevano anche pagare la droga a rate: è stato documentato il caso di una donna che saldava il suo debito con rate mensili da cento euro.
Un altro elemento preoccupante della struttura organizzativa era il patto di solidarietà tra i membri: qualora uno di loro finisse in carcere, gli altri si impegnano a garantire supporto economico alla famiglia del recluso. Pusher e narcotrafficanti 6 in carcere e 4 ai domiciliari, nell’ambito dell’inchiesta della DDa di Napoli devono rispondere di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione.