Nola, crisi politica: si dimette il vicesindaco Sautariello, si aspetta il Consiglio per le parole di Buonauro
La giunta comunale a Nola perde un altro pezzo, che viene giù nel già precario quadro amministrativo. Carmine Sautariello, vicesindaco e assessore alla cultura, ha rassegnato oggi le proprie dimissioni.
Motivazioni strettamente personali alla base della decisione dell’avvocato bruniano, non strettamente riconducibili alle ultime vicissitudini della giunta capeggiata dal sindaco dimissionario Carlo Buonauro, ma che risentono del clima di generale incertezza dopo l’addio del primo cittadino e finiscono inevitabilmente con l’avere ripercussioni sulla tenuta generale dell’amministrazione.
L’addio di Sautariello genera infatti ulteriore incertezza: riferimento importante, è stato vero e proprio collante per un gruppo di più anime come quello di Nola al Centro, nato all’inizio dell’esperienza Buonauro come “lista del sindaco”, e che si è ritrovato ad accogliere gli esodati dal M5S e l’ex Per Nola Nostra Antonio Napolitano dopo lo scossone interno ai pentastellati di più un anno fa.
La crisi c’è e si acuisce. Tutto passa dall’ipotesi, difficile, di un dietrofront da parte di Buonauro, che da dopo le dimissioni si è sentito poco e visto ancor meno, al netto di una seduta di Giunta in videoconferenza, ed il decreto di oggi che ha tra l’altro affidato il ruolo di vicesindaco a Raffaele Giugliano, uomo di sua fiducia nell’esecutivo.
Impossibile decifrare le sue intenzioni, dal possibile azzeramento con giunta tecnica, fino all’esito più banale della concretizzazione delle dimissioni. E a questo punto potrebbe diventar dirimente la seduta di consiglio fissata per martedì, dove il primo cittadino avrebbe chiesto di inserire all’ordine del giorno un punto dedicato alle sue comunicazioni, dove inevitabilmente si parlerà della crisi politica della sua maggioranza.
Da non escludere anche i possibili chiarimenti su quello che è filtrato da uffici e stampa in queste giornate, specie riguardo l’incontro avuto in Prefettura venerdì scorso e la richiesta di chiarimenti in merito a nomine ed affidamenti in odor di antimafia.
L’obiettivo, ormai chiaro, sarebbe fare tabula rasa dei condizionamenti, con mani libere per poter gestire e raggiungere gli obiettivi di mandato nella seconda parte della sua esperienza. L’alternativa non lascia scampo: salutare sbattendo la porta e consegnare la città a nuove elezioni il prossimo anno.