Nola – Cloroformio nelle falde acquifere, scatta l’allarme di Rifiutarsi

Cloroformio nelle falde acquifere del nolano: è quanto risulterebbe dalle indagini condotte dagli ambientalisti di Rifiutarsi, indagini che pongono sempre di più l’accento sulla grave situazione idrogeologica che l’intero agro si sta trovando a fronteggiare.
I risultati delle analisi dell’ARPAC analizzano lo stato delle acque di Nola e dintorni: sono state evidenziate la presenza di sostanze fuori norma come alluminio, boro, ferro, manganese, nitrati e triclorometano, con valori anche otto volte oltre la norma; ma se per molte sostanze questa elevata concentrazione è imputata all’origine vulcanica del suolo dell’ager nolanus, lo stesso non vale per il triclorometano, comunemente noto come cloroformio.
Il cloroformio, usato spesso come anestetico inalatorio, o come solvente per processi chimici o industriali, è stato riconosciuto dal Dipartimento della Salute degli Stati Uniti come possibile veicolo di sviluppo di cancro al colon e alla vescica, oltre che provocare alterazione della spermiogenesi, malformazioni fetali ed aborti. Da non sottovalutare anche il fattore irrigazione, dato che l’acqua di falda è spesso usata per l’irrigazione dei terreni agricoli.
La presenza di triclorometano si attesterebbe su livelli cinque volte superiori alla norma, la cui causa potrebbe essere ricondotta a fattori umani come la clorurazione, cioè l’immissione di cloro nell’acqua per purificarla, oppure sversamenti di rifiuti nelle falde acquifere, specie in quelle vicine a discariche o a luoghi di sversamento abusivi.
La percentuale di triclorometano non sarebbe eccessivamente dannosa a breve termine, ma il persistere di questi livelli potrebbe produrre gravi danni alla salute soprattutto nel lungo termine.
La situazione di emergenza sarebbe già stata comunicata l’aprile scorso al Comune di Nola, oltre che alla Regione Campania, la Provincia di Napoli e l’ASL Napoli 3, comunicazione alla quale non sarebbero seguiti provvedimenti e non venendo indagate le cause di questo anomalo incremento della percentuale di cloroformio nelle falde della zona.
Un fatto oscuro, che fa seguito alle situazioni di criticità già evidenziate a Polvica, con l’innalzamento della falda che ha causato la creazione di un vero e proprio lago nel cantiere del Cimitero, e all’interno della città, con la zona di Via Polveriera soggetta ad allagamenti sull’altezza del metro circa, e a cui necessariamente dovranno far seguito approfondite indagini degli enti preposti.