Nola – Caos maggioranza, i dem chiedono un “ritorno al futuro”
Si analizzano le scorie della due giorni di consiglio comunale a Nola, che ha registrato in entrambe le sedute la totale assenza dei consiglieri di maggioranza, guidata dal sindaco Gaetano Minieri.
L’analisi non può non partire dal varo delle posizioni dell’area dem della coalizione che supportò, tramite due liste civiche, la candidatura dell’imprenditore bruniano nella tornata elettorale del 2019. Un “ritorno al futuro”. È questo quello che chiedono Nola Democratica e Nola in Movimento per risolvere il black-out scattato nella maggioranza del civico consesso bruniano.
Dopo la revoca degli assessorati all’ambiente e alle politiche sociali, subìta da Francesco Pizzella e Nunzia Muto, con Paolino Mauro che ha visto “sfilarsi” la delega all’ambito sociale N23, i dem sarebbero intenzionati a chiedere al sindaco un “azzeramento” che sappia far tacere i malumori e placare le tensioni accumulate all’interno della maggioranza negli ultimi 18 mesi.
Un ritorno al punto di partenza che sappia partorire una nuova fase di dialogo, che ricomprenda interamente tutta la coalizione che supportò la corsa alla poltrona di sindaco di Minieri, richiamando dunque all’ovile non solo i “dissidenti” Alberto Verani e Salvatore Notaro, ma anche Rino Barone, da tempo passato all’opposizione.
In tal modo, il sindaco non sarebbe, secondo i dem, più ossessionato dal ricercare numeri e di fatto maggioranza, potendosi così come squadra concentrarsi nuovamente sul processo di rinnovamento della città, obiettivo sbandierato in campagna elettorale.
Un invito che, formalmente, non sembrerebbe esser stato sottoposto al sindaco, ma questa resta l’intenzione dei dem, che rifuggono ogni ipotesi di sottoscrizione di una mozione di sfiducia. Qualora non fosse possibile ricucire lo strappo, si passerà dal consiglio comunale, rispettando quei riti e formalismi che potrebbero sancire la fine dell’esperienza Minieri.
Una ritualità, appunto, tutta “politica” che certificherebbe la natura della questione. Come sottolineato nell’ormai famoso documento siglato da consiglieri ed assessori dem, alla base dei dissapori risiederebbe una profonda diversità di vedute nei metodi e nelle professionalità coinvolte per il raggiungimento degli obiettivi che quest’amministrazione si sarebbe prefissata. Ed il riferimento alla gestione dell’ufficio tecnico, guidato dall’architetto Felice Spampanato, è tutto fuorchè velato.
Nel mentre, il sindaco starebbe provando, direttamente e tramite i consiglieri a lui più fidati, a ricucire lo strappo interno. Ma gli ultimi rumors danno per possibile anche una possibile “pesca” all’interno dell’opposizione, con i ben informati che confermerebbero abboccamenti con i consiglieri Carmela Scala, Raffaele Parisi ed Enzo De Lucia, che avrebbero ringraziato, ma rispedito al mittente ogni possibilità di ingresso in maggioranza.
Il matrimonio di convenienza con la minoranza, però, sarebbe un’opzione complicata da digerire per parte della maggioranza e soprattutto difficilmente giustificabile alla città, che con il voto del 2019 volle premiare con il 62% delle preferenze la narrativa di Minieri, che promise un netto cambiamento nella gestione della cosa pubblica nolana.
Un cambiamento che però, ad oggi, resta fermo al palo, zavorrato ancora una volta dalle logiche personalistiche dei singoli, o per meglio dire di singoli gruppi consiliari. O si farà, in maggioranza, un passo indietro tutti assieme per il bene della città, o sarà meglio porre fine all’esperienza Minieri, senza stillicidi che continuino a penalizzare una città che sarà chiamata, ancora una volta, alla ricerca del riscatto.