Nola: Buonauro revoca presidente della Fondazione Festa dei Gigli
Nella tumultuosa arena politica di Nola, c’è da segnalare anche un altro colpo ad effetto del sindaco Carlo Buonauro. La revoca di Francesco De Falco e Nicola Litto, rispettivamente presidente e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Festa dei Gigli. Era prevedibile, stando ai punti chiave del Tetranomio e visto il clima di tensione che si respira, e quindi la revoca segna un ulteriore capitolo della saga già drammatica.
Nel documento di revoca, il primo cittadino non si risparmia e affonda il colpo, parlando di un «venir meno del vincolo politico-fiduciario». Le motivazioni? Due questioni scottanti: il contributo economico per la Festa dei Gigli 2024 e l’assegnazione dei Gigli per il 2025, già teatro di schermaglie legali. Il sindaco, dunque, nell’intento di non lasciare nulla al caso rileva le anomalie nella gestione della Fondazione e si spinge anche oltre, auspicando un cambiamento radicale nell’organizzazione della Festa, che dovrebbe «virare» verso un modello più laico, allontanandosi da una componente ecclesiastica ritenuta eccessiva.
Un’affermazione audace, che suona come un vero e proprio manifesto di intenti, ma che solleva interrogativi su quanto sia possibile mantenere intatti i valori religiosi e folkloristici che caratterizzano da sempre questa celebrazione. Ma soprattutto qualsiasi proposta di cambiamento deve essere gestita con cautela per non urtare la sensibilità dei nolani che su questo tema sono particolarmente suscettibili.
Le revoche dei componenti della fondazione e l’auspicio sulla stessa da parte del sindaco sono dunque una nuova palla di fuoco buttata sulla città, mentre la posizone del primo cittadno è sempre più precaria, in vista del 7 novembre. I colloqui con i consiglieri comunali stanno proseguendo, ma l’atmosfera è tesa. Un vero e proprio marasma, dove le figure politiche si muovono come pedine su una scacchiera, pronte a giocarsi il tutto per tutto, mentre la città di Nola assiste incredula e sconcertata a una situazione che sembra sempre più ingarbugliata.