Nola – Aggressione dipendente, ingresso “libero” al Comune

Ancora un episodio di aggressione nei confronti di un dipendente, ancora gli uffici dei servizi sociali nel mirino di persone che sfogano la loro rabbia sugli addetti comunali, generando paura e tensione.
E’ lo scenario che si è vissuto ieri pomeriggio al secondo piano del palazzo comunale. Un uomo si è introdotto ed ha raggiunto gli uffici delle Politiche sociali al secondo piano. Prima in maniera verbale e poi fisica, ha aggredito un dipendente e un ragazzo del servizio civile. Per sfuggire alla furia dell’uomo, gli altri dipendenti si sono barricati in una stanza, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine, che hanno potuto verbalizzare l’accaduto senza identificare l’aggressore che nel frattempo si era allontanato dagli uffici.
Di questa mattina la notizia dell’arresto con processo per direttissima con l’accusa di aggressione e violenza a pubblico ufficiale. Posto agli arresti domiciliari dovrà attendere l’udienza del prossimo 25 maggio.
Questa la cronaca. Ma l’episodio apre a riflessioni, soprattutto in merito ad un regolamento di accesso alla casa comunale approvato dal consiglio lo scorso 4 febbraio.
Un regolamento che disciplina ogni ingresso e uscita da e per gli uffici, con l’ufficio pass a fare da filtro, ad identificare il cittadino, a rilasciare un badge da tenere in vista durante la visita.
Ieri l’uomo non era stato identificato dagli addetti, che sono limitati solo a chiedere il motivo dell’accesso senza identificare il soggetto. Un regolamento che non è stato ancora attuato, per carenza di personale.
Ma al di là del filtro resta un problema legato all’ubicazione degli uffici alle Politiche sociali. Impropriamente ubicato al secondo piano, mentre sarebbe stato più logico allocarlo al piano terra, consentendo anche a persone con disabilità motoria di poter accedere più agevolmente agli sportelli.
Dalla solidarietà del sindaco Biancardi, alla richiesta, l’ennesima, dei dipendenti che chiedono da tempo la presenza di un vigile urbano durante le ore di apertura al pubblico, in un secondo piano a volte troppo isolato.