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Nola accoglie Gino Cecchettin: quasi 1000 studenti al duomo tra emozione e riflessione

Quando il ricordo si incarna e trasforma il dolore in prassi, anche un dramma illogico che reca ferite indelebili, sa farsi testimonianza di vita, appello autentico, educazione salvifica. Il Duomo di Nola accoglie le parole di un padre, Gino Cecchettin, che ha scelto di non restare in silenzio. Attraverso l’evento organizzato dall’associazione Passepartout, si ritrovano quasi mille studenti dalle scuole di tutto il territorio, per ascoltare la testimonianza viva legata alla vita di Giulia, la ragazza colpita da 75 coltellate alla testa e al collo e morta per il femminicidio compiuto da Filippo Turetta. In un silenzio carico di emozione e commozione, gli studenti si alzano in piedi applaudendo Cecchettin appena prende parola.

L’incontro, moderato da Olga Izzo, che ha visto anche la presenza del vescovo di Nola, Monsignor Marino, si è incentrato sulle riflessioni scaturite dal libro “Cara Giulia” scritto da Gino Checchettin.

Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere. Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di renderlo costruttivo ed edificante per le giovani generazioni. 

Dal tema dello stereotipo, a quello del patriarcato, fino ai ricordi più intimi, sono davvero tanti gli studenti che aspettando in fila per potergli fare una domanda, per poterlo guardare negli occhi. Il tema di cui parlano riesce ad emozionarli, cattura la loro attenzione, li tiene animati da un costante interesse  e gli permette di riflettere

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