Bisogna tornare a fare punti, ed il più in fretta possibile. La situazione di classifica per il Nola 1925 è certamente deficitaria, ma recuperare il terreno perso è più che verosimile, con una classifica che resta corta e facilmente scalabile.
A preoccupare è altro, a cominciare da un trend che il cambio tra Antonio Rogazzo e Giovanni Cavallaro non ha saputo invertire. La “scossa” che ci si attendeva dalle sliding doors in panchina non è arrivata, e l’approdo dell’allenatore ex Nocerina ha finito con il minare le già poche certezze che la gestione di Rogazzo aveva lasciato in eredità, a cominciare dal vestito tattico che calza male per la rosa bianconera. Finora non ha restituito dividendi la decisione di giocare con una linea a 3 in difesa, idea ad oggi inconciliabile con la rosa allestita in estate, sguarnita di centrali capaci di giocare nel terzetto e, soprattutto, di quantità al centro. Situazione aggravata dal forfait di D’Orsi, chiamato ai box per lungo tempo visto l’infortunio patito al ginocchio.
Ma Cavallaro sa che è arrivata l’ora di essere pragmatici, e di chiedere di più, da sé stesso e dal gruppo squadra.
E chissà che la spinta giusta, a livello soprattutto psicologico, non possa arrivare dal ritorno a casa. Finalmente ritorna fruibile lo “Sporting”: dopo 3 mesi circa di chiusura, nei quali il Comune di Nola ha provveduto a risolvere le problematiche che avevano decretato l’inagibilità della struttura, ora il ritorno nel catino bianconero potrebbe essere arma in più per aiutare i bruniani ad uscire dal periodo di crisi.
L’avversario è di quelli tosti: per la prima stagionale dello “Sporting” arriva la Paganese. Anche la squadra di Giampà, tra le favorite alla promozione, è impegnata nella sua personale risalita. Gli azzurrostellati cercano punti per non perdere ulteriore terreno dalla vetta della classifica, con un Sorrento già distante 8 punti.