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Napoli: Un tavolo interistituzionale per supportare figli di vittime di femminicidio

Passa spesso in secondo piano, perche il più delle volte i riflettori si accendono sui diritti efferati di cronaca che vedono protagoniste le donne. Che cosa succede ai figli delle vittime di femminicidio e crimini domestici? Qual è la loro sorte quando si spengono i riflettori della cronaca e resta da fare i conti con la vita e i problemi della quotidianità? Domande alle quali prova a dare una risposta concreta la tavola rotonda interistituzionale “Orfani speciali: dalle buone intenzioni all’efficacia sul territorio” svoltasi questa mattina a Napoli. L’evento, organizzato dalla cooperativa sociale Irene ’95 e dal consorzio CoRe in collaborazione con il Comune di Napoli e Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza), è realizzato nell’ambito del progetto “Respiro” (Rete di sostegno per percorsi di inclusione e resilienza con gli orfani speciali) che si occupa appunto dell’anello più debole della catena composta da chi resta dopo un crimine così efferato come il femminicidio: gli orfani.

Siglati già molti protocolli d’intesa con la maggior parte degli enti coinvolti in questi lavori, tra cui il comune di Napoli, per scrivere insieme una procedura condivisa e standardizzata, che resti nel tempo e serva in tutti i casi di femminicidio

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