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Napoli, un libro per ricordare Pino Daniele

Se non fosse per il fatto che i media, i social o gli amici in questo periodo ne parlano, potremmo tranquillamente pensare che Pino Daniele, è  ancora tra noi. Ci basta accendere la radio e ascoltare ancora quella timbrica inconfondibile. La risentiamo nuovamente in questi giorni:  “Camminerai ed io sarò davanti al tuo respiro, insieme”, il verso tratto da Again, il brano postumo uscito a dicembre e in vetta alla classifica. Questo perché Pino è quotidianamente nei cuori di chi lo canta, lo ascolta, lo fischietta e non ci fa pensare che tra pochi giorni saranno già 10 gli anni in cui se ne è andato uno degli arti più importanti del ‘900. 

Il masaniello della canzone, che nel 2015 spegneva il battito del suo cuore malato per lasciare acceso quello del suo sound ritmato è ancora al centro della scena musicale, tributato senza esitazione dalla sua città. Riconosciuto, finalmente, da tutti gli addetti ai lavori italiani che lo annoverano tra i giganti della musica, in un tempio che non vede, ancora oggi, nessuno erede degno del suo nome. 
È per questo importante dire, che tra le varie azioni simboliche, artistiche e culturali messe in campo un ricordo importante, attraverso un lavoro di ricerca, proviene anche dalle due maggiori espressioni dell’informazione Campana, la Repubblica e il Mattino, che gli dedicano rispettivamente un libro e un inserto, in omaggio il 4 gennaio in edicola,  in occasione dell’anniversario della morte. 

L’inserto, “Pino C’è” che uscirà per Il Mattino, è curato da Federico Vacalebre, tra i massimi critici musicali che tra l’altro ha firmato insieme a Francesco Lettieri il soggetto di “Pino” il documentario ufficiale dedicato all’artista. 

Il libro, “Con Pino”, realizzato da Repubblica, è stato affidato agli autorevoli Antonio Tricomi e Gianni Valentino e ha visto la curatela di Ottavio Ragone e Conchita Sannino. Il lavoro che raccoglie importanti testimonianze e si concentra, sia sulla ricostruzione della carriera, sia sulla restituzione di aspetti ancora poco noti del bluesman Nero a Metà, è stato recentemente presentato. 

L’evento è stata anche l’occasione per ascoltare due generazioni di artisti a confronto, Zurzolo della vecchia guardia e Gnut della nuova, entrambi accomunati da quel filo rosso che nel nome di Pino prosegue l’idea di quella rivoluzione passata alla storia come Napolitan Power. 

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