Napoli: quindicesima edizione per il “Premio Ammaturo” in ricordo del dirigente della squadra mobile ucciso dai brigadisti
La mano spietata dei brigatisti decretò la morte di Antonio Ammaturo, capo della squadra mobile di Napoli, ucciso insieme all’agente scelto Pasquale Paola il 15 luglio del 1982. Da allora quella data marchiata a sangue dai terroristi è diventata momento per celebrare non solo le persone, ma le storie, le vite spezzate, gli eroi silenziosi che hanno sacrificato tutto per un bene più alto. Questa mattina la quindicesima edizione del premio Ammaturo, nel museo Donnaregina, istituito per non dimenticare ma anche per omaggiare il coraggio, la professionalità e l’impegno di chi, con il proprio operato, rappresenta il meglio della Polizia. Le forze dell’ordine che si distinguono per operazioni di particolare brillantezza, dimostrando eccezionali capacità investigative, intuito strategico e un incrollabile senso del dovere.
IL premio è stato preceduto dalla deposizione della coronato d’alloro in piazza nicola amore e poi aperto al museo diocesano dall’esibizione musicale dei giovani talenti del Dipartimento di Jazz del Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, alla presenza del questore Maurizio Agricola, del prefetto di Napoli Michele di Bari e del procuratore Nicola Gratteri.