Napoli – Preoccupazione per la recente escalation di violenza
Un decesso e due feriti gravi è il terribile bollettino degli episodi di sangue accaduti nel napoletano in meno di tre giorni. L’aspetto che desta non poche preoccupazioni è la facilità con cui si ricorre alla violenza e soprattutto l’età dei protagonisti. Si parla di ragazzi minorenni, inspiegabilmente e con troppa facilità in possesso di armi da fuoco e da taglio.
Il caso di Giovanbattista Cutolo, musicista 24enne assassinato ieri a colpi di pistola da un ragazzino minorenne, ha scosso le comunità dell’intera Regione Campania. Purtroppo non è un episodio isolato. Sempre ieri pomeriggio, una semplice asta di Fantacalcio potrebbe costare la gamba ad un quindicenne, colpito con una lama da un coetaneo. E poi ancora questa notte, un quattordicenne è stato trasportato d’urgenza al CTO di Napoli per una ferita da arma da taglio: 30 giorni di prognosi per il minore che risulta non in pericolo di vita.
La discussione è aperta: programmi e serie tv che enfatizzano la vita di criminali e detenuti, famiglie distratte o contesti sociali critici, la dispersione scolastica sono solo alcuni degli argomenti che tengono banco nelle ultime ore. Quello che ulteriormente destabilizza è l’efferatezza dei gesti ed anche le motivazioni, spesso futili.
Questi ragazzini che rappresentano la società del futuro, sono stretti inconsapevolmente in una morsa di violenza che ne modifica abitudini e ragionamenti. Come se per essere rispettati e sentirsi “grandi” sia necessario camminare con una pistola o un coltello nella tasca.
I cortei, i concerti e le borse di studio dedicate alla memoria, arrivano sempre dopo. La deriva deve essere contrastata in maniera celere così come sottolineato dalla mamma di Giovanbattista che si è sfogata così “Napoli è diventata una città violentissima, un Far West. Tutto questo va fermato quanto prima”.