Napoli: omicidio Emanuele Tufano, usate 5 pistole, coinvolto anche un 12enne
E’ vero sulla carta non c’è ancora un nome e un cognome, le telecamere nonostante il lavoro certosino che stanno effettuando gli agenti della mobile, non hanno ancora restituito l’identikit del killer, ma quello che emerge è un quadro inquietante. Ci Sarebbe anche un ragazzino di 12 ann, protagonista della sparatoria che ha portato alla morte di Emanuele Tufano, 15 anni, a Napoli. La notte tra mercoledì e giovedì scorsi, due bande rivali si sono scontrate in una vera e propria guerra a fuoco, utilizzando almeno cinque pistole e sparando quasi venti colpi.
L’inchiesta della Squadra Mobile,procede con un coordinamento che vede affiancate la Procura dei Minori e la DDA. Cinque invece le pistole utilizzate, un numero inaccettabile, una guerra tra bande, che lascia ferite profonde. Un 15enne e un 17enne, già indagati per detenzione illegale di armi, hanno ammesso di essere stati presenti alla sparatoria, giustificandosi con una pretesa “legittima difesa”. Tuttavia, le indagini suggeriscono un coinvolgimento più profondo della criminalità organizzata, che avrebbe fornito le armi a queste baby gang.
La presenza di un bambino di 12 anni tra gli aggressori è un segnale allarmante dell’escalation di violenza giovanile a Napoli. Le forze dell’ordine hanno già avviato un’offensiva contro queste “paranze”, ma la situazione rimane critica.