Napoli: la settimana della sociologia all’Unisob
I fenomeni sociali, le relazioni tra le persone, i rapporti causa effetto, l’analisi da diverse prospettive ma soprattutto una visione d’insieme mai isolata. Gioca un ruolo ancora essenziale la scienza sociologica, soprattutto se è capace di fornire strumenti necessari, in particolar modo agli studenti universitari, come nell’ ambizioso programma della settimana della sociologia che fino al prossimo 3 aprile continuerà a rappresentare un momento di riflessione, di snodo, di interrogazione sul proprio presente, all’università suor orsola benincasa di Napoli.
Il viaggio dei più significativi aspetti sociologici del nostro tempo ha fatto tappa in città dopo essere partito lo scorso febbraio da Catania e culminando proprio all’università partenopea. Al centro dell’evento Il tema della fragilità, della inclusione e del benessere sociale ma anche l’indagine sociale su temi come la sostenibilità nelle città, le infiltrazioni mafiose nei comuni italiani, e il ruolo delle donne in politica. Oltre 9 eventi che interesseranno 35 relatori provenienti da 15 atenei nazionali.
La Settimana della Sociologia accende anche un focus importante sull’educazione e sul suo ruolo centrale nel futuro delle nuove generazioni. In particolare, con la presentazione della terza edizione del progetto “La città come comunità educante”, che ha affrontato il tema del disagio giovanile e del benessere attraverso il supporto alla popolazione studentesca. Un progetto che si inserisce perfettamente nel dibattito più ampio sulla sostenibilità e sulla costruzione di comunità educative sempre più inclusive e attente alle necessità del territorio.
Tra gli eventi più singolari di quest’anno, la lettura sociologica della figura di Benedetto Croce e il contributo dell’intellettuale all’evoluzione del pensiero contemporaneo, ma anche il ricordo di Ugo Gregoretti, maestro del documentario cinematografico e televisivo, che ha influenzato generazioni di studenti e professionisti del settore. La proiezione del suo ultimo lavoro, “Io, il tubo e le pizze”, non solo ci offre uno spunto di riflessione sulla sua carriera, ma ci invita anche a pensare al futuro del cinema e della televisione, sempre più interconnessi con la sociologia e i cambiamenti sociali che ne derivano. Spazio ad analisi più dettagliate come il rapporto, tutto ancora da capire e stigmatizzare, tra nativi digitali e scuola, oggetto anche di una pubblicazione, e con una ricaduta su modalità pedagogiche proprio alla luce delle nuove tecnologie.