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Napoli: i dipendenti Sapna in sciopero

L’ ambito Napoli 3 decide di affidare la gestione dell’indifferenziato prodotto dai comuni d’appartenenza,  attualmente preso in carico da SAPNA al pari di quelli degli ambiti 1 e 2, a una nuova società mista, con capitale a maggioranza pubblico e con un socio privato da individuare con gara d’appalto.

È questo il motivo della protesta e sciopero che oggi ha visto scendere in piazza i dipendenti Sapna,  contro una “parcellizzazione”, che causerebbe “l’aumento dei costi di gestione e della collegata tariffazione imposta ai cittadini, facendo venir meno razionalità organizzative ed economie di scala proprie della dimensione industriale”, e minacciando la salvaguardia dei livelli occupazionali.

I rapporti tra Sapna e I sindaci dell’ Eda Na 3 si sono completamente interrotti dopo    Il parere contrario espresso dalla sezione regionale della Corte dei Conti, proprio sulla Sapna, costringendo così gli EdA, dietro minaccia di commissariamento da parte della Regione Campania, a individuare le rispettive forme di gestione dei rifiuti indifferenziati.

Si teme, dunque, uno spacchettamento del segmento relativo al trattamento dell’indifferenziato nell’area metropolitana. La SAPNA, fanno sapere i sindacati,  fino a oggi, proprio in virtù delle economie di scala garantite dalla gestione unitaria dei TMB, è riuscita a determinare una tariffa media di conferimento di 208,41 euro a tonnellata, più competitiva e vantaggiosa rispetto ad altre società regionali. 

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