Napoli – Contraffazione e prostituzione, denunciato cittadino cinese

Era residente a Napoli da sei anni, ma aveva radicato in varie città d’Italia, i suoi rapporti commerciali. Dalla contraffazione alla prostituzione, un giro di affari illeciti che sarebbe stato scoperto dai finanzieri di Padova, a seguito di indagini partite dal sequestro di capi di abbigliamento contraffatto presso 5 commercianti di origine cinese, che hanno portato alla scoperta di 3 case di appuntamento, tutte riconducibili al soggetto cinese residente a Napoli, e titolare di una ditta operante nel padovano.
Il sequestro di 1200 articoli recanti marchi contraffatti, è stato effettuato presso cinque imprese, quattro delle quali situate all’interno della cittadella commerciale Centro Ingrosso Cina. L’analisi di alcuni documenti ha permesso di individuare l’intera filiera di produzione e di commercializzazione, sino ad arrivare a Roma, Napoli, Bari, Isernia, Lanciano e Cassino. In ognuna di queste sedi il 44eenne cinese, sarebbe risultato intestatario del contratto di locazione di un immobile.
La Procura di Padova ha autorizzato le perquisizioni in tutti gli immobili individuati, e presso 3 dei sei appartamenti perquisiti, a Bari, Isernia e Lanciano, le fiamme gialle hanno trovato 3 case di appuntamento gestite da soggetti cinesi, che sfruttavano e facevano prostituire giovani ragazze connazionali clandestine in Italia.
Le indagini avrebbero confermato la responsabilità del 44enne, che è risultato avere un regolare permesso di soggiorno e precedenti in materia di contraffazione. Per lui è scattata la denuncia a piede libero per contraffazione e sfruttamento della prostituzione, mentre le giovani ragazze sono state segnalate per clandestinità.