Napoli – Bagno elena: la questione finisce davanti al TAR
E’ stato per i gestori degli stabilimenti balneari e per i bagnanti di Napoli un agosto molto caldo e non solo per le temperature mai registrate prima. Ma perché ad infuocare l’estate ci hanno pensato anche in alcuni casi ordinanze, sentenze, inquinamento. Dopo i divieti di balneazione in cinque punti della città, dopo le spiagge a numero chiuso, dopo la serrata di alcune ore dei gestori dei lidi per protesta contro le politiche del governo in Italia e in Europa, ecco anche un braccio di ferro tra il famoso Bagno Elena e il Tar della Campania. Oggetto della contesa è sempre lo stesso: il cancello d’accesso alla spiaggia libera gestito dallo stabilimento di Posillipo Bagno Elena. E per l’ennesima volta il Tribunale amministrativo torna a sostenere il principio per il quale il libero accesso al mare debba essere tutelato, dando ragione ai “comitati per mare libero, pulito e gratuito”. E così il Tar ribadisce l’annullamento delle successive ordinanze dell’Autorità portuale che stabilivano la chiusura del cancello durante la stagione invernale. E non solo. I giudici amministrativi hanno nominato il Prefetto di Napoli come commissario ad acta per il pagamento delle spese legali, a cui viene condannata l’autorità portuale, vista «la perdurante inerzia dell’autorità debitrice».