Napoli: ancora guai per la “lady parking”: 41 denunce in dieci mesi, controllava la sosta abusiva davanti agli ospedali
Napoli, un comune che vive di contrasti, riporta all’attenzione della cronaca il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, incarnato dalla figura di una cinquantunenne di Mugnano, conosciuta come “Lady Parking”. La donna, è stata deefeirta a piede libero per la 41esima volta in poco più di dieci mesi, diventando protagonista di un’attività clandestina che, nonostante i continui interventi delle autorità, continua a prosperare nei pressi dei principali presidi sanitari della città dal Cardarelli, Pascale, fino al Santobono.
L’operazione condotta dai carabinieri nel Rione Alto ha rivelato non solo la reiterazione del reato da parte di questa donna, ma anche un quadro più ampio e inquietante. Insieme a lei, sono stati denunciati altri dieci individui, tra cui due uomini che, con dodici denunce a testa, contribuiscono a un triste primato di illegalità.
Il contesto nel quale sono maturati i fatti è emblematico: i parcheggiatori abusivi si trovano a operare in zone critiche, come quelle adiacenti agli ospedali Cardarelli e Pascale, dove le persone, spesso in preda al panico per la salute dei propri cari, si trovano a dover affrontare una doppia emergenza: quella sanitaria e quella economica. Le tariffe, che vanno dai 5 ai 30 euro, non sono semplicemente costi per il parcheggio, ma diventano un ulteriore peso su chi già vive situazioni di stress e vulnerabilità.
A rendere la questione ancora più complessa è la complicità di un sistema informale che, in un certo senso, legittima queste pratiche. La presenza di parcheggiatori abusivi non è solo una questione di legalità, ma anche un riflesso di una cultura economica dove la necessità di un servizio, anche se illegale, spesso supera l’adesione alle regole. Il fatto che molte persone, pur consapevoli della situazione, scelgano di pagare pur di evitare complicazioni, evidenzia un paradosso: da un lato, la lotta contro l’abusivismo; dall’altro, la rassegnazione di un’utenza costretta a piegarsi a una realtà in cui la legalità sembra un lusso.