Marigliano: il racconto dell’amministrazione Jossa e l’intervista
Troppe lacerazioni, una lunga paralisi consiliare, un perenne gioco di luci ed ombre degli attori in campo e al centro, il tentativo disperato di far durare qualcosa che si era già rotto da tempo.
A Marigliano, dopo quasi cinque anni, termina l’esperienza amministrativa dal notaio Filomena Catanese per mano di 13 consiglieri. Tra i firmatari anche i due dem Canzerlo e Dalia che fino a pochi mesi fa facevano parte della maggioranza. Alla guida della città ora il commissario prefettizio Ida Carbone che da poche ore insediatasi, guiderà la città fino all’11 maggio, giorno delle elezioni comunali.
Ricostruendo la storia dell’amministrazione ricordiamo che Jossa nel 2020 seppe fare sintesi, a seguito di una depressione politica che viveva la città, vincendo straordinariamente al primo turno. Il suo motto era “Coraggio, è Marigliano” e di coraggio in effetti ce n’è voluto per riuscire a tenere insieme i pezzi di una compagine che ha fatto fatica ad amalgamarsi fino dall’inizio.
Se la politica subisce molte volte l’accusa di essere ormai lontana dalle ideologie, fin dall’inizio, la maggioranza che ha fatto combaciare le storiche forze contrapposte di centro destra e centro sinistra non sempre è riuscita ad identificarsi in un progetto comune.
Partito con una forza plebiscitaria di 17 consiglieri, l’ex primo cittadino ha fin dalla prima dovuto fronteggiare una difficoltà gestionale dettata da visioni divergenti. Al di là della sua gestione consegnata all’opinione popolare, troppe volte nella compagine politica a trionfare sono state questioni personali lontane dalla politica, frutto spesso di gelosie e spazi di visibilità. Un pressing costante per potersi esporre da un lato, dall’altro molte battute di arresto. La prima a metà mandato, quando la maggioranza perse tre consiglieri di maggioranza, tra questi, il presidente del consiglio Dino Manna che ad oggi è chiacchierato come papabile candidato alla corsa comunale.
Da quel 2023, in cui si aprì la verifica politica nella maggioranza, nulla è sembrato rimettersi al proprio posto. Più volte lo stesso Jossa aveva provato a riformare un equilibrio, tenendo anche la città, per più di sei mesi, senza assessori ma le divergenze di una visione univoca su un progetto di città e l’ipertrofia dell’io hanno avuto la meglio. Nel dicembre 2024 un colpo forte, che lasciava presagire una fine vicina, era provenuto dalla fuori uscita di due consiglieri del partito democratico confluiti in un gruppo misto che sommati alla rottura di un altro consigliere del PD avevano lasciato la maggioranza priva di numeri in sostanza.
Finisce così, con un atto che lo stesso ex primo cittadino definisce “vigliacco e personalistico”. Intanto nel corso delle ultime ore, piena solidarietà è giunta dal segretario metropolitano dei dem Peppe Annunziata che ha rimarcato quanto questo gesto sia stato irresponsabile. Sulla vicenda è intervenuto anche l’onorevole Manfredi.