Marigliano – Centro destra unito: Papa candidato condiviso

Prove tecniche di unità del centro destra a Marigliano. La coalizione frantumata dopo la scissione del Pdl, sembra aver trovato la quadratura del cerchio, per puntare compatta alla prossima tornata elettorale.
Il Nuovo Centro Destra aveva annunciato già da qualche mese di sostenere Michele Nappi, e di tentare la scalata a palazzo di città da solo. Poi il ripensamento dovuto ad un incontro alla presenza del consigliere regionale Franco Nappi per Ncd, di Pasquale Sommese per l’Udc e di Paolo Russo per Forza Italia.
La forte convergenza su il nome di Michele Papa, professore universitario e ricercatore, indicato da Sommese e vicinissimo a Stefano Caldoro, ha fatto recedere dalla candidatura Michele Nappi.
Una unificazione della coalizione che unita potrà contrastare il candidato del centro sinistra e del Pd Sebastiano Sorrentino.
Papa rappresenta una libera espressione della società civile, capace di raccordare le anime divise del centro destra, ridando quella forza voto capace di puntare al governo della città. Ma quello che è successo a Marigliano non è accaduto a Nola. Nella città bruniana la scelta di ricandidare Biancardi ha isolato Forza Italia, rendendo vulnerabile e debole la possibilità di realizzare un Biancardi-bis.
Il sindaco uscente non rientrava nei desideri del Nuovo Centro Destra e dell’Udc che hanno puntato su Domenico Vitale. L’unità poteva concretizzarsi solo con un atto di coraggio di Paolo Russo, che avrebbe dovuto “scaricare” Biancardi per condividere il candidato con il resto della coalizione. Il troppo rispetto per un sindaco di scuderia, e sopratutto per l’uomo Biancardi, ha indotto l’onorevole di Forza Italia a restare al fianco del “suo” sindaco, nella consapevolezza che la battaglia sarà dura con una partenza ad handicap.
Diverso sarebbe stato il discorso se a lasciare il campo fosse stato il sindaco uscente; un passo indietro come quello di Nappi a Marigliano, e unione del centro destra assicurata con successo quasi garantito.
Scelte che vanno rispettate, con la città che arriva al voto frazionata, con cinque candidati sindaco, e con certezza di ricercare in ballottaggio quegli accordi e quei numeri, che se da un lato serviranno a vincere, dall’altro rappresenteranno impegni da mantenere e pericolose armi a doppio taglio, lungo il difficile cammino amministrativo.