Malumori per l’amministrazione comunale di Cicciano. Con due note il sindaco Caccavale, respinge la rinuncia alle deleghe dei consiglieri Ferone e Alfano
“Un brutto colpo”. Così il sindaco di Cicciano, Giuseppe Caccavale, definisce la deposizione delle deleghe da parte dei consiglieri Ferone e Alfano, entrambi appartenenti alla Lista Civica Oltre.
Due note brevi, ma accorate e sincere, sono state pubblicate dal primo cittadino per invogliare i due attori dell’azione depositaria a ripensarci.
La prima, indirizzata alla dottoressa Ferone, giovane consigliera comunale, è colma di stima per quella che Caccavale definisce una “risorsa importante” per l’amministrazione.
Con delega alla gentilezza, alla trasparenza e al cimitero, la Ferone ha condotto in modo proficuo il compito assegnatogli.
Pare che il motivo che abbia portato la consigliera a rimettere le deleghe, sia riconducibile al mancato rispetto dei ruoli. Un tema politico che spesso è presente, soprattutto nelle piccole amministrazioni vittime di sovrapposizioni, personalismi e di accentramento della gestione.
La seconda nota, indirizzata al dottor Lazzaro Alfano, presidente del consiglio con delega al personale è ll’invito che il sindaco rivolge a un senatore della politica locale che vanta grande esperienza e conoscenza della macchina amministrativa. Caccavale, riconoscendogli l’importanza del ruolo, lancia un appello ad Alfano definendolo come figura chiave per la formazione delle nuove leve della classe dirigenziale cittadina.
Dopo sole 24 ore dalle “lettere” del sindaco le rinunce rientrano ma i malumori restano, così come resta accesa la dialettica in consiglio comunale che Caccavale, bonariamente, definisce “pluralità democratica” ma che in sostanza rappresenta l’agone da cui sono partite le incongruenze che potrebbero non essere destinate a finire.