Liveri: Fede e convivialità per la festa della Madonna a Parete
Non è solo una festa, né soltanto una tradizione. A Liveri, ogni maggio, si rinnova un legame profondo, antico e viscerale con la Santissima Vergine a Parete-Regina delle Vittorie. Un legame che attraversa i secoli, affonda le sue radici in una visione del 1514 e si manifesta oggi nella voce di un popolo che prega, canta, cucina, accoglie. Che vive, dunque, appieno il tempo della devozione.
Per dieci giorni la cittadina si è trasformata in un luogo di grande spiritualità e appartenenza. La Novena, guidata da Mons. Erasmo Napolitano, ha scandito il tempo della preparazione, culminando nei riti penitenziali della “Scala Santa”, che alle prime luci dell’alba del 10 maggio ha visto centinaia di fedeli salire in silenzio i gradini del Santuario, recitando preghiere cariche di fede e speranza. Le celebrazioni centrali dell’11 e 12 maggio hanno poi riempito il paese di volti, canti e silenzi, con la processione solenne e la discesa e risalita della Sacra Statua, portata a spalla lungo il monumentale scalone che domina il viale del Santuario.
A dare voce alla liturgia, la “Schola Cantorum Reginae Victoriarum”, diretta dal M° Giulio Tabacchino, ha unito spiritualità e arte con un repertorio che ha saputo toccare corde profonde, in perfetta sintonia con la solennità dell’evento.
Ma accanto al cuore religioso, la festa ha svelato anche il volto umano, caloroso e generoso di Liveri. Profumo di “polpette liveresi” nell’aria, tortani, torroncini e immagini sacre portati casa per casa, risate in piazza con il duo comico “Sex and the Sud”, musica lirica con il complesso bandistico “Città di Conversano”, e infine lo spettacolo pirotecnico a chiudere il cerchio: tutto ha parlato la lingua dell’identità e dell’appartenenza.