L’intervista – Angelo La Manna, l’Accademia della Sosca e il secondo appuntamento con la “ragione”
Ritorna "Medaglioni", la rubrica curata dal dottor Antonio Falcone, per ritrovare coordinate comuni condivise e da condividere

Il prof. Angelo La Manna in questa seconda puntata discetta sulla “ragione” nella sua Accademia della Sosca.
Ci ritroviamo sempre sulla collina di Visciano, in sua compagnia ed in ideale unione con un altro importante personaggio, l’illustre preside Domenico Montanaro, col quale ha condiviso un percorso amministrativo nella gestione della “res publica” locale. Entrambi hanno formato un tandem intellettuale che ha cercato di privilegiare e promuovere la cultura come strumento di sviluppo e di crescita di un popolo.
da: “Sulle tracce della ragione” ovvero “Cronaca di un giro speciale”
Professore, la Ragione è sempre…ragionevole?
… Sulla scia di Pascal tutte le persone che pensano di esserne particolarmente dotate – quanto più fortunate sono le altre – dovrebbero chiedersi se la Ragione è sempre ragionevole.
Dovrebbero domandarselo non in astratto e in universale, ma in riferimento alle specifiche attività svolte, al credo professato, alla morale praticata, alla politica seguita, alla giustizia osservata, alla scienza esercitata.
Ne verrebbero fuori tante razionalità quanti sono gli orticelli coltivati, nonché la profonda convinzione da parte di ogni coltivatore che essendo ragionevole solo la sua è con essa e non con le altre che bisogna fare i conti; è ad essa e non ad altre che la realtà deve sottomettersi, la conoscenza deve sottostare.
Uno sport mentale!
Certo! In questo sport individuale di comprensione e di raddrizzamento razionale della realtà, cominciato in Grecia alcuni secoli prima della venuta di Cristo e ancora oggi molto seguito e praticato, i filosofi si sono particolarmente distinti.
Sono quelli, che le hanno sparate più grosse.
Non si creda però che siano stati gli unici, perché loro validi emulatori e spesso accaniti competitori sono stati i religiosi, gli scienziati, i moralisti e tutti quelli che, ritenendosi particolarmente fortunati, per aver ricevuto dalla Natura una sovrabbondante dose di Ragione, hanno stimato loro dovere distribuirne un poco in giro, sotto forma di razionalità e di razionalismi, a chi non ne fosse dotato.
Questa loro generosità, come sempre succede, è stata mal ripagata dalla saggezza popolare, che non sapendo cosa farsene del dono, l’ha rimandato al mittente con la nota: ‘a raggiona s’‘a pigliano ‘e fesse.(la ragione se la prendono i fessi!)
Professore, ci traduca in termini pratici il suo pensiero…
… Nello stesso anno, in cui morì il grande matematico pisano, nacque Isacco Newton, che con i suoi Principia rivoluzionò la scienza-fisica, ma non al punto da farle perdere ogni carattere umano, a spezzarne ogni rapporto con la vita quotidiana.
Le idee di massa, energia, spazio, tempo, come da lui formulate, in un qualche modo, trovano ancora riscontro nella realtà osservata ad occhio nudo.
La palla, per muoversi ha ancora bisogno di un calcio più o meno forte, a seconda della velocità, che le si vuole imprimere e della distanza che le si vuole far percorrere.
Sarà la fisica dell’atomo, che avrà a protagonisti il vecchio e famoso Planck e il giovane e sconosciuto Einstein, a spezzare definitivamente questo rapporto.
Per cui non solo l’uomo comune, ma anche gli esperti della fisica meccanica-classica ne rimarranno letteralmente sconvolti.
Tempo, spazio, massa, energia, luce perderanno ogni loro connotazione empiricamente percepibile, ogni contatto con la realtà vissuta e più precisamente con quello che di lì a poco Heiddeger chiamerà Da-sein (esser-ci).
Lo spazio/tempo, l’interscambialità massa/energia, la costanza della velocità della luce, insomma la famosa formula E=mc2, cambiò davvero il mondo.
E fece rivoltare nella tomba Sir Isacco…
Essa quasi sicuramente scosse il sonno eterno di Sir. Isacco, il quale si era adagiato nella tomba serenamente e si direbbe quasi volontariamente, convinto che, non essendoci niente altro da scoprire nel mondo, il rimanerci ulteriormente sarebbe stato, per lui, solo un mortale fastidio.
Ma chi la fa l’aspetti. Questa formuletta funziona nella vita sociale almeno quanto quella einsteniana nel mondo fisico.
Infatti, se Einstein fece rivoltare, con le sue scoperte, Newton nella tomba, a far rivoltare lui ci penseranno le teorie del Big Bang, dell’antimateria, dei mesoni e dell’antistelle.
Soprattutto a fargli venire qualche rimorso di coscienza, naturalmente del tutto ingiustificato, fu la possibilità non remotissima che l’equivalenza massa-energia, da lui scoperta, avesse potuto provocare la dissolvenza della materia in radiazione luminosa.
Addio terra!
Professore, ci parli della globalizzazione…
…Dopo la 1ª, a guida europea, segnatamente inglese e la 2ª a guida statunitense, la 3ª globalizzazione, iniziata negli anni ’70 e consolidatasi all’indomani della crisi del 2008, non ha una centralità altrettanto netta e definita.
Per alcuni storici essa non ha neppure un’esistenza certa, perché a loro dire, sono due e non tre le globalizzazioni: la moderna 1850-1914; la contemporanea 1950-2021; con in mezzo un trentennio di “deglobalizzazione” dovuta alle due guerre.
Per i sostenitori di questa tesi, a partire dalla crisi petrolifera del ’73, ci sarebbe stata solo una svolta, determinata dall’avvicendamento nel ruolo di guida tra U. S. A e Cina.
Il nostro modestissimo ruolo di cronisti al seguito del giro della Ragione, se da una parte consiglia di non immischiarsi in un dibattito storico-storiografico, in ogni caso, insostenibile con conoscenze frammentarie, dall’altra mette in evidenza che è proprio l’assenza della cosiddetta responsabilità professionale, nonché quella di vincoli editoriali e di pubblico, che ci consentono di avventurarci nell’idea di qualche globalizzazione in più rispetto a quelle canoniche.
Nel ventennio ’70-90, frattanto che Cina e U. S. A. si disputavano la direzione del mondo globalizzato, un soggetto non propriamente politico né economico, ma che all’occorrenza avrebbe poi mostrato di saper essere l’uno e l’altro, si infiltrò nel globo, conquistandone il centro nel giro di qualche decennio.
La crescita dei computer, permanentemente connessi in rete, già molto sostenuta nei primi vent’anni di vita di Internet, è diventata esponenziale a partire dagli anni ’90.
Oggi i non internauti nei paesi cosiddetti sviluppati si contano come le mosche bianche e vengono considerati alla stregua di portatori di nuovi e più gravi handicap, ossia dei diversamente invalidi.
Sostenere che Internet abbia solo dato una svolta alla seconda globalizzazione e non ne abbia invece aperta un’altra completamente nuova e diversa è agli occhi di noi altri inesperti un po’ complicato.
Gargantua, Gargamella e Pantagruele…
… Gargantua appena venuto alla luce, passando per l’orecchio sinistro della madre dove era andato a finire per essere precipitato nella vena cava, non piagnucola come fanno tutti i neonati, ma chiede subito da bere.
Naturalmente non latte, di cui le poppe di Gargamella dovevano essere ben piene, ma Vino.
Solo dopo di aver bevuto a strozza canna si calma e viene portato al fonte per essere battezzato.
Durante tutta la sua infanzia per calmarlo dai capricci, che talvolta faceva apposta, bisognava dargli da bere.
Solo così si metteva quieto e tranquillo.
Pantagruele?
Superò e di non poco, nell’arte del bere, il suo papà, essendo capace di tracannare fusti interi senza neppure prendere fiato: così tutto di un botto, alla stregua di tazzine di caffè.
E ci fu la tappa della magia, dell’astrologia, dell’ermetismo…
La tappa sulla magia, sull’astrologia e sull’ermetismo tra quattro e cinquecento, movimentata all’inizio da due battistrada del calibro di Marsilio e Pico, ha fatto registrare nel finale, uno scatto travolgente da parte di un campione di razza.
Innescando una marcia veloce egli ha rimontato ad uno ad uno gli avversari, portandosi in testa alla corsa senza però vincerla.
L’anarchia tattica e l’insofferenza a tutte le regole e a tutte le autorità, gli hanno giocato un brutto scherzo: squalifica a vita, cioè non il podio ma il rogo.
Si sarà capito di chi si sta parlando.
Naturalmente del Nolano: all’anagrafe civile Filippo e a quella religiosa Giordano.
E la follia?!
…All’assemblea, convocata dalla Follia, la più straordinaria e portentosa creatura che la lucida intelligenza e la penetrante ironia di Erasmo potessero partorire, partecipano, comodamente e si direbbe naturalmente seduti gli uni accanto agli altri, i folli e i saggi.
Questi ultimi, visti un tantinello più da vicino, presentano essi stessi, per loro fortuna, non pochi tratti e sintomi di follia.
Tra la stultizia vera e propria e la sapienza dei filosofi, dei fisici e dei teologi, grande differenza non c’è.
Parafrasando Cusano, si potrebbe dire che l’uomo rispetto ad esse si ponga come coincidentia oppositorum.
In lui, infatti, circolarmente confluiscono follia e saggezza, con una non impercettibile prevalenza della prima sulla seconda.
…Come di pazzia parla e scrive chi folleggia di non esserne neppure sfiorato; così di Ragione parla e scribacchia chi si illude di esserne particolarmente dotato.
Due facce della stessa medaglia, acrobati e clown dello stesso circo.
… E su tutto, come aquile reali, volano le operazioni economico-finanziarie, la cui precedenza, da sempre esercitata sulle strade del mare, del cielo e della terra, è diventata, con la razionalità informatica, assoluta ed universalmente diffusa e condivisa.
Nessun ostacolo può arrestarne e anche solo intralciarne la corsa.
Il miracolo del benessere, dello sviluppo e del progresso infinito è una loro creatura, che va costantemente nutrita con alimenti sempre più nuovi, efficaci e sofisticati.
Se si dovesse fermare la macchina economico-finanziaria, si fermerebbe il mondo.
Rispetto a questa drammatica prospettiva, le questioni ecologiche, ambientali e climatiche, le problematiche sociologiche ed antropologiche, le quisquilie costituzionali e democratiche, sono romanticherie coltivate dagli spiriti oziosi.
Chiuderemo questa intervista intrigante con una terza puntata, prossimamente, per lasciare ad ogni lettore spazio alla manducatio, alla ruminatio, alla digestio…