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Leonardo, A.D. Cingolani ipotizza scorporo della divisione a Pomigliano e Nola: insorgono i Sindacati

L’annuncio del ceo di Leonardo, Roberto Cingolani, di un “carve out” della divisione aerostrutture, cioè di uno scorporo aziendale che potrebbe portare alla cessione a terzi, è un fulmine a ciel sereno. Preoccupazione nelle fabbriche coinvolte nell’operazione, a partire da quello di Pomigliano D’Arco, che conta 2700 addetti, dove si producono le fusoliere dei velivoli turboelica a corto raggio Atr e alcuni componenti aeronautici per Boeig e Airbus.

Preoccupazione anche nel vicino impianto di Nola (800 addetti), dove si realizzano segmenti di fusoliera per i velivoli commerciali Airbus. Intanto i sindacati, Fim, Fiom e Uilm, si sono riuniti nella fabbrica di Pomigliano. E le segreterie regionali dei metalmeccanici hanno proclamato uno sciopero di due ore. Il Segretario Regionale della Uil Giovanni Sgambati dichiara: “L’a A.D. di Leonardo dovrà ripensarci la Campania non può accettare un ridimensionamento del Perimetro, abbiamo già fatto grandi sacrifici in questi anni. Auspichiamo una grande alleanza trasversale Istituzionale e politica insieme alle organizzazioni sindacali per mantenere il perimetro pubblico di Leonardo in Campania” Sulla stessa posizione la FIM CISL e FIOM CGIL.

L’annuncio dello scorporo della divisione aerostrutture è soprattutto il frutto della situazione che in questo momento sta vivendo il colosso Boeing, principale fornitore delle commesse al Sud. Va a colpire in particolare lo stabilimenti di Pomigliano e Nola, zone già piegate ormai da anni dalle preoccupazioni che arrivano da Stellantis.   

 

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