La “Venere degli stracci” di Pistoletto in piazza Municipio a Napoli
Ha un qualcosa di materno Venere che con delicatezza e grazia accarezza, si poggia, su una piramide di stracci. Nient’altro che panni, tanti, accatastati come a volte si accatastano i problemi, i pensieri, le insidie della vita che sembrano insormontabili. Venere nelle sue forme gentili, sinuose, simbolo di bellezza per eccellenza è lì quasi a coccolare i suoi stracci e rimarrà in piazza Municipio a Napoli fino all’autunno. La particolare opera di Michelangelo Pistoletto, creata nel 1967, arriva in città nell’ambito dell’esposizione “Napoli Contemporanea”, curata da Vincenzo Trione, consigliere del sindaco Gaetano Manfredi per le questioni riguardanti l’arte moderna e i musei. Ripensata nelle sue fattezze, per napoli lo scultore biellese ha immaginato un’opera 7 metri di altezza per 7,5 alla base, la Magnifica e imponente Venere degli Stracci di Pistoletto cattura lo sguardo, avvolgendolo in una serie di dissidi. Sembra quasi un biglietto da visita per la città dalle mille contraddizioni. Bellezza e caos, sfinimento e gioia, picchi di rabbia alternati a folle felicità, gli stracci gettati come un rifiuto che sfiorati dalla mano delicata di Venere possono diventare altro. L’arte povera, di cui pistoletto è maestro, per un’opera che pensata per instaurare con il suo osservatore un momento di dialogo silenzioso e introspettivo, di profonda riflessione sul futuro.