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La radio in cattedra all’Università Federico II di Napoli, per una giornata di studi che ha festeggiato i 100 anni del medium

In splendida forma, dall’alto dei suoi 100 anni, ancora ascoltatissima e immediata. Al centro la voce come strumento di rivoluzione identitaria dell’essere umano. La radio è resistita al tempo e ai grandi cambiamenti. Presente nell’immaginario collettivo di milioni di persone, la vecchia signora dell’informazione, nonostante l’età, è il media più giovane che esista.
Il segreto risiede innanzitutto nella scelta di un linguaggio moderno, aperto a tutti, aggiornato alla luce della comunicazione social e al contempo colmo di fascino e di emozione.
Dall’informazione, alla musica, dalla compagnia al talk, fino ad arrivare al Dab.
Di questo e del mondo radiofonico nella sua evoluzione si è parlato al convegno “Suoni e visioni della Radio 2024: 100 anni di emozione tra passato, presente e futuro” che si è svolto nella suggestiva cornice del complesso federiciano di San Marcellino.

L’evento, organizzato da Confindustria radio televisione insieme all’osservatorio giovanile , ha visto la presenza di studiosi, ricercatori, esperti del settore e speaker radiofonici che si sono confrontati con gli studenti di F2 Radio Lab, la Radio dell’Università Federico II.

Ha introdotto i lavori il professore Savonardo che da studioso dei media ha posto l’attenzione sulle attività che l’università mette in campo per formare i tanti studenti che saranno la voce futura dell’informazione.

E’ intervenuto al dibattito della giornata anche il presidente di Confindustria radio televisione, che con una disamina sul futuro della radio ha spiegato come la sfida sarà quella di sfruttare le avanguardie tecnologiche restando protagonista nel processo di informazione.

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