La Masseria di Santa Teresa di Ottaviano all’attenzione delle giornate FAI d’Autunno.
La riscoperta delle masserie rurali, fonti archeologiche dirette delle proprie radici storiche, hanno interessato le giornate FAI d’autunno, ponendo l’attenzione su spazi troppo spesso dimenticati ma fondamentali per ricostruire mestieri, tradizioni, usi e costumi che caratterizzano l’essenza dei luoghi. Protagonista di questa edizione è stata la visita turistica alla masseria Santa Teresa di Ottaviano un’antica struttura realizzata prima del XVIII secolo, situata tra il Castello Mediceo di Ottaviano e Palazzo Albertini a Piazzolla di Nola. L’intuizione nella scelta dal sito è stata frutto del prof. Barbato che ha portato all’attenzione della presidenza nolana la singolare struttura del vesuviano al cui interno è stata riaperta una chiesetta chiusa da 50 anni.
La Masseria non solo come luogo della memoria ma anche come topico identificativo di un cognome, di una famiglia.
La fruibilità di questi luoghi è frutto anche della capacità di manutenere gli spazi che si tramandano di famiglia in famiglia, in un territorio che – come ha raccontato la visita guidata – ha una longeva tradizione nella coltivazione delle mele annurche, il frutto secondo la leggenda posto alla porta degli inferi, e del vino ma e che già in età moderna rappresentava un primo modello di società.