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La Diocesi di Nola si prepara alle celebrazioni dell’Anno Giubilare

La Chiesa di Nola si prepara alla celebrazione diocesana dell’apertura dell’anno giubilare. Domenica prossima, le comunità si ritroveranno, alle ore 18:00, presso la parrocchia di San Biagio, a Nola, per raggiungere la Cattedrale, dove il vescovo di Nola, Francesco Marino, alle 18:30, presiederà la Celebrazione eucaristica. Per l’apertura dell’anno giubilare, sospese tutte le Messe vespertine. 

Tutte le parrocchie, il 29 dicembre, si ritroveranno con il vescovo Marino per iniziare il nuovo anno: il breve tratto di strada dalla chiesa di San Biagio alla Cattedrale, è simbolo del cammino verso il Giubileo e anticipazione del pellegrinaggio diocesano in programma

per il 4 aprile 2025. Richiamando il suono dello jobel, annunciatore dell’inizio del giubileo ebraico, il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha concluso il suo messaggio di Natale, auspicando che il vicinissimo Anno Santo sia accolto come «anno di conversione, di pace, di riscatto, di liberazione e promozione umana. Sia tempo di indulgenza per tutti, perché la terra possa riposare, ogni debito sia condonato, ogni offesa perdonata con la misericordia che il Signore non ci fa mai mancare». 

Tenendo conto di quanto indicato dalla Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit – nella quale si legge che il pellegrinaggio è  un elemento fondamentale di ogni evento giubilare e che è importante valorizzare anche a livello locale altri luoghi, come spazi di accoglienza, in cui generare speranza – monsignor Marino ha indicato quali chiese giubilari diocesane, sei santuari che vanno ad aggiungersi alla Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Sono Santa Maria a Parete a Liveri, Madonna della Speranza a Marigliano, Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia, San Giuseppe a San Giuseppe Vesuviano, Maria Santissima Consolatrice del Carpinello a Visciano, Maria Santissima della Neve a Torre Annunziata.

I luoghi scelti dal vescovo sono mariani, ad eccezione del santuario di San Giuseppe Vesuviano dedicato allo sposo di Maria, Giuseppe. Una scelta che trova eco nell’invito che il vescovo Marino ha fatto, attraverso il messaggio di Natale, a guardare alla povertà e alla verginità di Maria, in cui si specchia anche Giuseppe.

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