“La conoscenza non è un frutto proibito, è un diritto”. Cgil in campo contro privatizzazione e precariato
“La conoscenza non è un frutto proibito, è un diritto”, è questo lo slogan scelto dalla Cgil Campania che stamattina, nelle piazze di napoli e davanti ai diversi atenei della regione ha scelto di attuare una significativa campagna di informazione sulle condizione, malate, in cui vive l’ambito scolastico, quello della ricerca, della formazione artistica e musicale campana.
In generale, le condizioni dell’istruzione pubblica, dei luoghi destinati alla cultura e gratuiti, soffrono un forte processo di privatizzazione. Basti pensare che in Campania, quasi la metà degli istituti scolastici è privatizzata. Si parte da un dato fornito dall’Istat: le scuole private sono diventate una realtà diffusa, soprattutto nell’area di Napoli e provincia, costituendo circa il 50% delle strutture scolastiche a fronte del 15 % del livello nazionale. Numeri che acuiscono la forbice sociale, facendo presagire che un’istruzione d’elite potrebbe presto diventare realtà. Il rapporto Istat evidenzia anche una consolidata assenza di strutture capaci di garantire dei servizi educativi per la prima infanzia, come asili nido e strutture simili.
Per questo la Cgil Campania, sceglie di scendere in piazza sia per la tutela delle risorse destinate alla formazione e alla ricerca pubblica sia per tutelare la perpetua condizione di precariato che molti docenti, ogni anno, sono costretti a vivere incidendo in maniera negativa sulla formazione dei tanti giovani e dei tanti studenti.
La riduzione degli stipendi a favore di politiche fiscali che privilegiano alcune categorie, il disinteresse per la qualità del lavoro sono rivelatori di un disegno ben preciso: ridurre la portata del sistema pubblico della conoscenza. Un disegno che nega il dettato della nostra Costituzione, riducendo il peso sociale ed economico dei settori pubblici, aprendo la strada alla privatizzazione e alla precarizzazione.
