Ischia – Prima notte fuori per gli sfollati, nuova minifrana a Barano
È un’alba completamente diversa quella che abbraccia Ischia a questa mattina. Ad una settimana esatta dall’alluvione, sull’isola si aggira ancora incombente lo spettro della tragedia, ma almeno il cielo dà una tregua.
L’allerta meteo con criticità gialla in vigore da ieri alle 16 per Ischia e altre zone della fascia costiera partenopea, è prorogata fino alle 16 di domani. La prima notte fuori casa per gli sfollati è passata ‘tranquilla’, moltissimi nelle palestre e altri nelle strutture alberghiere. Questa mattina Ancora una frana, la terza in una settimana, a Ischia.
Stavolta il fiume di fango è venuto giù dalla montagna a Barano, invadendo la strada che porta ai Maronti. Grazie alla tregua concessa dal meteo si scava nella zona della casa di Mariateresa, l’ultima dispersa e nel pomeriggio la sua Fiat Panda è stata trovata, sepolta dal fango, in cima al tetto della abitazione della giovane il cui corpo però ancora non può essere restituito alla famiglia.
Oggi è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto legge con aiuti alle aree colpite dalla frana del 26 novembre a Ischia, approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento, rifinanzia con 10 milioni di euro per il 2022 il Fondo regionale di protezione civile, e per quanto riguarda le aree dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno prevede la sospensione ai versamenti tributari, delle cartelle esattoriali, dei contributi e dei termini per gli adempimenti fino al 30 giugno 2023. Si posticipa inoltre di un anno, al 31 dicembre 2023, il termine per lo smantellamento della Sezione distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli.
Intanto a render ancora più tragica la frana di sabato arriva la sovrapposizione fatta dagli esperti dell’ESA e dell’Ispra, sul rischio di frane e alluvioni. La ricostruzione satellitare sovrapposta alle mappe del rischio idrogeologico, mostra che il fiume di pioggia e fango che ha travolto Casamicciola, ha seguito un percorso ben noto. Con interventi mirati, e soprattutto ampiamente finanziati, quindi si poteva evitare il disastro.