Il settore automotive in Italia si ferma per protestare contro la mancanza di un piano industriale. A Roma massiccia la presenza dei lavoratori di Pomigliano D’Arco
In ventimila hanno sfilato per le strade di Roma alla manifestazione nazionale per il rilancio del settore auto motive in Italia, organizzato da Fim, Fiom e Uilm sotto lo slogan “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”. I sindacati dei metalmeccanici, gli operai degli stabilimenti di tutta Italia sono scesi in piazza per difendere l’occupazione e rilanciare le politiche industriali a partire dai siti del Gruppo Stellantis. Lo sciopero invece negli stabilimenti è partito dal primo turno di lavoro. Ci sono i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, i leader dei partiti di opposizione, e al fianco degli operai campani c’è una delegazione della Regione.
Al fianco dei lavoratori dello Stabilimento Giambattista Vico c’è l’amministrazione cittadina di Pomigliano D’Arco con una delegazione guidata dall’Assessore al Lavoro Marianna Manna accompagnata da alcuni consiglieri comunali. “Pomigliano d’Arco è vicina in particolare ai lavoratori della nostra città”, si legge in un post. Folta la schiera di operai giunti dai gli stabilimenti del Gruppo Stellantis in Campania e dalle aziende dell’indotto. Gli operai protestano contro le scelte dell’AD della multinazionale Carlos Tavares.
Le vendite di Stellantis sono in difficoltà. Meno 17% in Europa nel terzo trimestre del 2024. Percentuali che tradotte in numeri raccontano di 496.000 veicoli consegnati in meno in Europa da luglio a settembre 2024 rispetto ai 599.000 del 2023. In totale, le consegne stimate in tutto il mondo nel corso del trimestre chiuso il 30 settembre sono state del 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Per i sindacati, “Stellantis in Italia e in generale l’automotive è al collasso. Sono irrimediabilmente a rischio la prospettiva industriale e occupazionale”.
Il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso ha annunciato che domani convocherà nuovamente Stellantis precisando di essere molto vicino ai sindacati e ai lavoratori.