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Giugliano – Scacco al clan “Verde” – Decreto di fermo per sei affiliati

Giugliano – Coordinata dalla Direzione Distrettuale antimafia partenopea, l’operazione che ha portato i Carabinieri di Giugliano ad eseguire un decreto di fermo nei confronti di 6 indagati, ritenuti contigui al clan Verde, operante nella gestione degli affari illeciti nell’hinterland a nord di Napoli ed alleato con i “Ranucci”. Le accuse sono di estorsione e di detenzione e di porto illegale di armi e ricettazione, reati aggravati dal metodo e da finalità mafiose.

Un provvedimento di fermo che scaturisce dalla necessità di interrompere le attività criminose, messe in atto dal gruppo nei territori di Sant’Antimo, Grumo Nevano e Casandrino sottoposti al controllo delle citate organizzazioni e da soggetti ad esse alleati. Caso particolare emerso dalle indagini, le reiterate estorsioni che il gruppo aveva messo in atto in danno ad una società di noleggio veicoli, oltre che minacce di morte per ottenere, senza pagare, vetture da usare nel corso di azioni criminali o per gli spostamenti del latitante Filippo RONGA. Quest’ultimo fu poi tratto in arresto il 12 gennaio a Formia, e ferito dai Carabinieri perché aveva puntato una pistola contro uno dei militari che lo stavano catturando.

Le attività investigative hanno permesso di evidenziare la pericolosità degli indagati che, oltre a pianificare attentati, facevano uso di armi anche sparando per strada, incuranti del pericolo di colpire soggetti estranei a dinamiche criminali.

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