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Giro d’Italia: da Nola a Napoli emozioni nonostante le criticità

Malgrado le difficoltà della sesta tappa, quella di oggi è una data che resterà impressa nella memoria di una provincia intera, e che già oggi profuma di storia. Il Giro d’Italia attraversa il cuore della Campania con la tappa più lunga dell’edizione: 227 chilometri da Potenza a Napoli, un viaggio che è molto più di una gara. È un racconto epico, dove la fatica incontra la bellezza, e dove lo sport si intreccia con l’identità di un territorio. La carovana rosa partita da Potenza alle 11:30 ha scalato le colline lucane per poi raggiungere quelle irpine, non senza poche difficoltà dovute alle avversità meteorologiche e alle conseguenti condizioni dell’asfalto. Una maxi caduta è avvenuta proprio nel Mandamento baianese a causa dell’effetto saponetta sul manto stradale  provocando la neutralizzazione della gara con diversi feriti e alcuni ritiri. Infatti la corsa proprio all’ingresso della città bruniana si è fermata per permettere ai giudici di gara di scegliere di ripartire senza considerare più i distacchi e attribuendo la vittoria solo al vincitore di tappa.

La gara è poi proseguita nell’area Nola intorno alle 16.00 come un motore colorato e pulsante, nonostante le avversità che hanno compromesso la sfida. E quindi dopo le salite e le discese panoramiche il giro d’Italia è entrato nel cuore urbano dell’estensione della metropoli napoletana, con i suoi incroci, le sue anime, il suo popolo in festa. Sono infatti oltre 350.000 gli spettatori che si quantificano a fare il tifo in un abbraccio lungo tutta la provincia che ha particolarmente entusiasmato i bambini. 

Così da Nola a San Vitaliano, passando per il corso di Marigliano e ancora da Pomigliano d’Arco ad Acerra, da Afragola a Frattamaggiore, un susseguirsi di comuni che si trasformano in tribune viventi. Le strade sono diventate fiumi umani, le finestre si sono spalancate sulla storia. Alle porte di Napoli, la corsa entra poi in volata a  San Pietro a Patierno che ha accolto i ciclisti per l’ultimo atto. Da lì, via Marina si è aperta come un sipario sul palcoscenico finale: il lungomare Caracciolo. Ad accogliere la festa, anche il Giroland: il villaggio del Giro d’Italia, che ha aperto le sue porte dalle ore 13:00 proprio in Piazza del Plebiscito. Gli ultimi tre chilometri mettono alla prova gambe e nervi: una leggera salita sul basolato, poi il gran finale 900 metri di rettilineo, largo 9 metri, dove la gloria si conquista al millimetro. A vincere in volata è stato il ciclista australiano Kaden Groves. Non sono mancate le polemiche e le proteste soprattutto in città dove fin dalle prime ore del pomeriggio i principali assi viari si sono paralizzati generando una situazione di traffico intenso e accendendo le proteste di chi ha lamentato l’assenza di un piano di viabilità alternativo.

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