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Gioco d’azzardo: sequestri e denunce nel napoletano

Il business illegale del gioco d’azzardo in Italia, una piaga da sempre che però con la pandemia ha visto una crescita esponenziale del fenomeno, è stato al centro della maxi blitz svoltosi in tutta Italia con controlli in 1.000 esercizi commerciali dislocati in tutte le province d’Italia, 400 violazioni amministrative e penali e la contestazione di sanzioni per oltre 2 milioni e mezzo di euro.

In tutta la provincia partenopea gli interventi a contrasto del gioco illegale e irregolare hanno portato alla scoperta di 48 esercizi commerciali e centri raccolta di scommesse che hanno rivelato la presenza di multiformi situazioni, tra cui esercizio abusivo di attività di “gioco e scommesse”, mancate esposizioni delle tabelle dei giochi proibiti, nonché possesso di apparecchi destinati al gioco non omologati, non autorizzati o connessi a reti telematiche non ufficiali.

Il meglio per attirare nella rete i malati del gioco d’azzardo che fanno della Campania una delle regioni più a rischio con percentuali altissime di intere famiglie distrutte dalle ludopatie costretti a vendere beni familiari, ricorrere a prestiti usurari e in casi estremi anche furti e rapine per ripagare i debiti di gioco.

L’attività di contrasto messa in campo dalla guardia di finanza, in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha portato al sequestro di 31 apparecchi e alla denuncia di 7 responsabili all’Autorità Giudiziaria per ipotesi penali, oltre ad ulteriori 66 soggetti segnalati per complessivi 237.000 euro di violazioni amministrative. Una repressione delle condotte illecite a svantaggio del gioco pubblico, controllato e disciplinato dalle Autorità, a salvaguardia della filiera regolare e dei giocatori. 

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