Reti bianche nella sfida che ha frapposto Sant’Agata e Gelbison. Un punto decisamente ad alto peso specifico per i padroni di casa, impelagati nella lotta per non retrocedere, mentre è di conforto ma sicuramente meno utile in termini di graduatoria il segno X per i cilentani, costretti a guardarsi le spalle dal ritorno dell’Acireale.
La partita
Il quinto risultato utile conseguito dai padroni di casa si formalizza in un pomeriggio a tinte contrastanti al “Fresina”. Al 6’ un corto rinvio di Bruno termina su Messina, ma il suo diagonale termina sul fondo. La prima parte è monologo (impreciso) dei rossoblù, replica locale che passa dai lanci in profondità: episodio dubbio al 31′ in area Gelbison con il difensore D’Orsi che allarga il braccio sul lanciato Cicirello per proteggere l’uscita del proprio portiere. A gran voce i santagatesi chiedono il penalty il direttore di gara lascia continuare.
Con la sintesi di un match avaro di emozioni passiamo alla seconda frazione: il nubifragio accompagna le giocate, diventando sempre più invasivo. Il Sant’Agata ha una nitida palla gol con Cicirello che di testa su cross di Franchina mette di poco alto. Al 61’ a protestare sono gli ospiti per un gol annullato a Gagliardi per presunta posizione di fuorigioco. La segnatura è nell’aria, ma non arriva; il finale resta impantanato in una girandola di cambi che convince le formazioni ad “accontentarsi” di quanto maturato, portando la gara al triplce fischio.
Il potenziale dello spettacolo resta ingabbiato in 90 minuti ben giocati da parte di tutti i calciatori scesi in campo. Si dice che la partita perfetta sia quella che termini zero a zero, probabilmente il match ormai agli archivi tra Sant’Agata e Gelbison rientra in quel concetto di calcio poco spettacolare ma funzionale al gioco, quindi una gara a suo modo perfetta.
