Fiaccolata a Nola per Antonio Liberti, l’uomo massacrato dalla furia di un killer con precedenti penali. La cittadina vuole dimostrare la propria presenza e la vicinanza ad una famiglia che chiede giustizia
In un silenzio assordante, che denuncia e che chiede risposte, “Giustizia per Antonio!” si legge a caratteri cubitali sullo striscione mantenuto da soli bambini. Ci sono anche loro in prima linea tanto a dimostrare la vicinanza dell’intera città alla famiglia Liberti, privata della presenza di Antonio, accoltellato barbaramente.
Episodio che risale a circa 15 giorni fa, la cui dinamica non è stata ancora chiarita e che vede in galera il presunto assassino, Paolino Marotta.
Per le strade della città tantissime persone, un’intera comunità stretta intorno alla moglie di Antonio e ai suoi tre figli.
“Da quel giorno mio marito non è più tornato a casa, scrive Maria. “Voglio gridare a voce alta che questo dolore è soprattutto sporco di sangue, un sangue che i nostri figli hanno tentato invano di tamponare”. Lutto cittadino, maggiore presenza delle forze dell’ordine e più videosorveglianza sono alcune delle richieste fatte, immerse nel dolore di una donna come tante che non ha sentito la protezione necessaria delle istituzioni dopo la tragedia.
Affinché Antonio non sia morto invano, l’evento della fiaccolata diventa motivo per spingere le nuove generazioni a non sfruttare questi episodi violenti come esempi da seguire, ma al contrario, arginare la violenza e combattere contro chi non vuole ascoltare.