Federica Ottombrino: l’intervista all’artista tra letteratura e musica
Quando la musica è espressione poetica, letteratura in senso puro, messa in scena di ricordi, emozioni, racconto di storie e di vissuto, allora l’arte ha un valore reale, perché non si limita all’intrattenimento ma si fa messaggio con il suo senso, si fa ascolto, si tramuta in vita. Mi appare questa la dimensione artistica di Federica Ottombrino, che ha mostrato come la parola si già musica e la musica sia imprescindibile dalla scrittura. Un duplice lavoro, prima il romanzo “Il Baule” pubblicato da Rossini Editore e poi un album armonicamente collegato dal titolo “Canzoni dal baule” con l’etichetta fiorentina La Chute Dischi.
Federica Ottombrino, che insieme a Marilena Vitale ha dato vita al sodalizio artistico Fede ‘n’ Marlen, sperimenta nel suo primo romanzo la potenza e la magia di un viaggio a ritroso nel tempo, un testo che si interscambia con le tracce del disco. In un mondo che è saturo di narrazioni fittizie, alterate dalle logiche capitaliste, dallo sconcertante binomio dell’esistere solo in funzione del gradimento sui social, Ottombrino vivifica il senso delle storie, dei racconti pieni di bellezza esistenziale, del gusto autentico del vivere. Un lavoro dedicato alla memoria per non perdersi e ritrovarsi, una ricerca sul tema dell’abitare il mondo e ciò che ci circonda.
Il romanzo è stato protagonista di oltre 60 presentazioni in tutta Italia raccogliendo pareri positivi sia dal pubblico sia dalla critica. Premiato per la sua portata culturale, presentato tra l’altro anche alla Biblioteca Nazionale di Napoli, continuerà il suo viaggio approdando anche al festival “Su la testa” che si terrà ad Albenga prossimamente. Una ricerca esistenziale e artistica che ha delle radici profonde.