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Elezioni – De Luca “candidabile” il Tar respinge il ricorso del M5S

Vincenzo De Luca è candidabile alla carica di presidente della Giunta della Regione Campania per la tornata elettorale del 31 maggio. E’ il contenuto della sentenza, pronunciata dalla seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale della Campania, con Gabriele Nunziata, facente funzione di presidente, Francesco Guarracino, giudice estensore e Brunella Bruno, primo referendario.

Il provvedimento respinge il ricorso, presentato da Valeria Ciarambino, candidata del Movimento cinque stelle per la Presidenza della Giunta regionale, e da cinque parlamentari dello stesso Movimento; ricorso, com’è noto, con cui veniva richiesto l’annullamento della candidatura di De Luca,, riconosciuta e ammessa, dall’ufficio centrale regionale costituito presso la Corte d’Appello di Napoli.

Alla base del ricorso, per l’annullamento della candidatura, la violazione della cosiddetta legge Severino sull’anti-corruzione nella pubblica amministrazione; violazione, connessa con una sentenza di condanna per abuso d’ufficio, emessa in primo grado di giudizio.

E sulle cause dell’incandidabilità di De Luca, prospettate dal ricorso, è particolarmente articolata la pronuncia del collegio giudicante. Si evidenzia così che vanno ricondotte ad una condanna definitiva, per determinati delitti con disvalore specifico, oppure ad una condanna definitiva per una pena detentiva superiore a sei mesi o a due anni di reclusione per un delitto non colpo.

Altra causa d’incandidabilità l’applicazione con provvedimento definitivo di una misura di prevenzione, per l’appartenenza ad un’associazione criminale. In buona sostanza, la sentenza, richiamando il testo unico del 2012, in materia d’incadidabilità fa risaltare la regolarità della decisione dell’Ufficio centrale regionale per le elezioni, per l’ammissione della candidatura di De Luca.

Non essendoci alcuna condizione d’illegittimità, dal momento che l’ex-sindaco di Salerno non ha subito nessuna condanna definitiva.

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