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Eboli, Falsi permessi di soggiorno: sgominata organizzazione criminale. Coinvolti anche alcuni datori di lavoro

Una rete criminale ben organizzata, con base nella Piana del Sele, avrebbe lucrato ingenti somme di denaro sfruttando la speranza di regolarizzazione di numerosi migranti. L’organizzazione, secondo gli inquirenti, offriva falsi documenti e certificazioni, garantendo l’ottenimento di permessi di soggiorno in cambio di cospicue cifre di denaro. In questo modo, oltre 240 persone sono riuscite a ottenere illegalmente un permesso di soggiorno, pagando un prezzo altissimo per un sogno infranto.

L’indagine dei Carabinieri di Eboli ha svelato un sistema corrotto, in cui datori di lavoro compiacenti e dipendenti dei centri per l’impiego collaboravano attivamente con l’organizzazione criminale. I migranti, spesso in una situazione di vulnerabilità, venivano ingannati e sfruttati, costretti a pagare migliaia di euro per un documento falso.

L’operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di 13 persone, accusate di associazione a delinquere, falsificazione e altri reati. Questo duro colpo inferto alla criminalità organizzata dimostra ancora una volta l’importanza di contrastare il fenomeno dello sfruttamento dei migranti e di tutelare i diritti di coloro che cercano una nuova vita in Italia.

Per ogni pratica andata a buon fine, l’organizzazione chiedeva 3.000 euro: di cui 1.300 al datore di lavoro. Due degli indagati avrebbero anche incendiato un’abitazione a Postiglione, in provincia di Salerno, per ottenere il risarcimento assicurativo di un milione e 400mila euro.

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