Crisi facoltà Infermieristica: significativo calo di iscrizioni
Il dato preoccupante e l’appello quasi disperato. Il primo arriva dal report della Conferenza Nazionale Corsi di Laurea Professioni Sanitarie che annuncia il -10,5 % di domande di accesso ai corsi di laurea, rispetto allo scorso anno Accademico.
Il secondo lo lancia Antonio De Palma, Presidente Nazionale del sindacato infermieri Nursing Up : “L’Italia rischia di perdere, nei prossimi tre anni, fino al 30% di infermieri rispetto ai numeri, per noi peraltro già molto bassi. Con conseguenze inimmaginabili per la delicata qualità dell’assistenza e per il diritto alla salute dei cittadini”.
Il quadro è delicato. Il calo delle iscrizioni, in particolare alla facoltà di Infermieristica, ha colpito il Meridione per un -5,4%. I fattori sono molteplici: stipendio non allettante, turni di lavoro pesanti e ridotte prospettive di carriera. Nel frattempo, la Corte dei conti ha indicato un buco di 65.000 unità, alimentato dai 30.000 infermieri italiani trasferitisi all’estero a lavorare.
A tirare avanti la macchina sanitaria restano davvero in pochi: un’altra criticità sono i 10.000 pensionamenti annui che raddoppieranno dal 2029. La situazione diventa ancora più preoccupante se si considerano le rinunce agli studi. “Chi con coraggio decide di iscriversi alla facoltà di infermieristica – osserva il Presidente De Palma – deve affrontare un duro percorso che non sempre giunge a compimento. Alto è infatti anche il tasso di abbandono degli studi prima del loro termine, con una preoccupante percentuale che oscilla tra il 19% e il 20%”.
L’innamoramento alle Professioni Sanitarie sta svanendo. Un tempo, la vocazione e l’impegno civico spingevano i giovani ad intraprendere questo percorso di studi con orgoglio e sacrificio. Oggi invece tra le nuove leve prevale disillusione e sconforto, fattori che se non invertiti rischiano di compromettere ulteriormente l’equilibrio precario del sistema sanitario nazionale.