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Concerto per la pace nel Duomo di Napoli, artisti israeliani, palestinesi, russi e ucraini. E poi Ermal Meta, Tosca, Lina Sastri, Enzo Avitabile

Un invito alla riflessione, alla speranza, un abbraccio collettivo che unisce voci e cuori in un canto di armonia. In un mondo che ha bisogno di messaggi positivi, Napoli si prepara a fare la sua parte, dimostrando che la musica ha il potere di unire e ispirare, superando le barriere e le divisioni. 

Sabato 1 febbraio, alle 18, il Duomo di Napoli si trasformerà in un palcoscenico di emozioni e solidarietà per il Concerto per la Pace, un’iniziativa che promette di toccare i cuori e unire le persone. Promosso dalla Regione Campania, in collaborazione con la Fondazione Campania Festival e la Curia di Napoli, l’evento è fortemente voluto dal governatore Vincenzo De Luca, che desidera inviare un messaggio potente di unità in un momento storico segnato da conflitti e divisioni.

«Sarà un concerto che unisce artisti israeliani e palestinesi, russi e ucraini, rappresentanti di diverse fedi», ha affermato De Luca, sottolineando l’importanza di rivolgersi soprattutto ai giovani. In un’epoca in cui si parla sempre più di armamenti e conflitti, l’obiettivo è chiaro: promuovere il dialogo, la comprensione e la speranza. La parola d’ordine è pace.

Il Duomo di Napoli, con la sua maestosa architettura e il suo significato spirituale, è il luogo ideale per ospitare questa manifestazione. De Luca ha descritto la cattedrale come «la città della pace e del dialogo tra i popoli», un contesto che amplifica il messaggio di armonia e collaborazione tra culture diverse.

Il concerto presenterà un cast stellare di artisti: Noa (Israele), Miriam Toukan (Palestina), il violinista Graf Mouria e la pianista Nina Solodovnikova (Russia), insieme alle pianiste ucraine Diana e Danielle Dvalishvili e al gruppo multiculturale Sistanagila. Non mancheranno le voci italiane di Lina Sastri, Enzo Avitabile, Irene Grandi, Ermal Meta e Tosca, accompagnati dalle orchestre Sanitansamble e Scarlatti Young.

De Luca ha lanciato un appello alle scuole, invitando presidi e dirigenti a portare piccoli gruppi di studenti, affinché possano essere testimoni di un momento così significativo. Sarà un’occasione non solo per ascoltare musica, ma per vivere un’esperienza che celebra la pace e la fratellanza.

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